Amorosi, il 6 dicembre inaugurazione della mostra fotografica ‘Terra Rossa’

18:26:47 4131 stampa questo articolo
fotografiafotografia

Arci, Arcs ed il fotoreporter Giulio Di Meo presentano il 6 dicembre alle 18 presso Palazzo Maturi la mostra fotografica ‘Terra Rossa’, in una serata dedicata al Brasile, in particolare al bisogno della Riforma Agraria e alle conseguenze sulla vita dei contadini, alla storia del Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra (MST).
La mostra è frutto di un lavoro collettivo svolto nel 2013 in occasione di un workshop di fotografia sociale, organizzato da Giulio Di Meo e Arcs, presso gli accampamenti del Movimento nello stato del Paranà, nel Brasile del sud. Ospiti della serata saranno il Presidente del Circolo Arci di Caserta XX e di Benevento XX, Antonio Conte, una rappresentanza dei fotografi autori del reportage.
Nato in Brasile nel 1984 per contrastare il modello di colonizzazione imposto dal regime militare degli anni Settanta, il Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra è un movimento politico-sociale di contadini senza terra, che lotta per la realizzazione della Riforma Agraria e per la ridistribuzione delle terre improduttive. Nemico del latifondismo e dello sfruttamento delle multinazionali dell’agricoltura, auspicano il ritorno ad un’agricoltura familiare (questione attualissima da quando la FAO ha nominato il 2014 Anno Internazionale di questo tipo di agricoltura). Trae impulso dalle condizioni politiche e sociali del tempo, dall’impegno dalla Commissione Pastorale della Terra nel rendere coscienti i poveri della propria condizione di sfruttamento, dal nuovo sindacalismo rurale che andava sviluppandosi durante la dittatura. Oggi è il movimento più grande dell’America Latina e riunisce più di 2milioni di persone.
Il reportage Terra Rossa è stato realizzato da Antonella Callari, Mariapaola Delaiti, Anke Ernest, Marco Mastroianni, Chiara Montagner, Laura Pezzenati, Doralice Renzi, Gemma Romano, Daniela Zurlo. Giulio Di Meo è un fotografo italiano impegnato da più di dieci anni nell’ambito del reportage e della didattica. Organizza workshop di fotografia sociale e street, in Italia e all’estero, e laboratori per bambini, adolescenti, immigrati e disabili per promuovere la fotografia come strumento di espressione e di integrazione. Considera il reportage come strumento per informare e denunciare, come mezzo di cambiamento personale, sociale e politico. Non lavora per agenzie, né per riviste e cerca di portare avanti i suoi progetti in modo indipendente. Collabora con diverse associazioni e ONG, in particolar modo con l’Arci, con la quale organizzata dal 2007 workshop in diverse realtà del Sud del mondo (Brasile, Cuba, Saharawi).



Articolo di Arti Figurative / Commenti