Cibo e vini sanniti, un connubio vincente su cui scommettere
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Il convegno di approfondimento denominato “Infrarossi” si è svolto all’interno del Castello Medievale di Guardia Sanframondi.
L’abbinamento cibo-vino, soprattutto tra i vini sanniti e l’eccellente carne di razza bovina Marchigiana prodotta in provincia di Benevento, rappresenta un connubio vincente su cui scommettere per il futuro. E’ questo, in sintesi, il messaggio emerso stamani nel corso del seminario di approfondimento “Infrarossi”, svoltosi presso la sala convegni del Castello Medievale di Guardia Sanframondi e moderato dalla giornalista Federica Landolfi.
“Il riconoscimento del Sannio Falanghina come ‘Città Europea del Vino 2019’ – ha spiegato il sindaco di Guardia Sanframondi, Floriano Panza – rappresenta un premio alle potenzialità del territorio. Si aprono nuovi scenari, ricchi di potenzialità, ma anche di insidie. Di qui la necessità di un impegno molto forte da parte di tutte le istituzioni coinvolte, anche di quelle che rappresentano il settore industriale, come ad esempio la Mangimi Liverini Spa che, va ricordato, rappresenta un’eccellenza anche dal punto di vista della sostenibilità. In ballo c’è, infatti, la reputazione dell’intero Sannio”.
E proprio l’amministratore delegato della Mangimi Liverini Spa e vicepresidente nazionale Assalzoo, Michele Liverini, ha ricordato l’importanza della salubrità dei mangimi nel processo di produzione delle carni. “Di qui – ha spiegato Liverini– l’importanza del controllo che effettuiamo con estrema meticolosità, attraverso il nostro laboratorio chimico, sulle materie prime che acquistiamo”. Un concetto ribadito anche dal veterinario alimentarista della Mangimi Liverini Spa, Mario D’Occhio: “Il vitello è sostanzialmente quello che mangia. La qualità della carne si costruisce attraverso un percorso in cui l’alimentazione è una delle componenti più importanti, perché deve soddisfare i fabbisogni degli animali a secondo della fase di crescita”.
Per questo motivo la Mangimi Liverini riserva particolare attenzione alla ricerca, come ha sottolineato il responsabile Ricerca e Sviluppo Giovanmaria Pacelli: “Nel corso degli anni abbiamo rafforzato le partnership con varie università e centri di ricerca in modo da offrire soluzioni alimentari che rispondano al meglio alle richieste del mercato, soprattutto dal punto di vista nutrizionale”.
E proprio sull’importanza del rapporto tra ricerca e produzione si è soffermato il docente dell’Università del Sannio – Dipartimento di Scienze e Tecnologie, Ettore Varricchio, che ha pure sottolineato i progressi in atto nel settore zootecnico sannita e l’eccellente valore nutrizionale della carne bovina Marchigiana: “Una carne che si accompagna benissimo con i nostri vini e che consente di introdurre un giusto mix di antiossidanti nell’organismo”.
Sul binomio cibo-vino si è infine soffermato il formatore ed iscritto all’Albo dei Tecnici ed esperti degustatori dei vini a denominazione di origini della Campania, Nicola Matarazzo, secondo cui il miglior accoppiamento tra cibi e vino è rappresentato dal metodo cromatico, “anche se ci possono essere delle varianti che nascono dalla sperimentazione che ognuno di noi può condurre partendo da questo principio”.