“Se non si sbloccano gli stipendi nuovo sciopero della fame”. Così il rappresentante provinciale FILBA-UILA Abitabile Ciro ex dipendente del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina e questa volta lo fa tramite il Quaderno.it.
“Ci siamo rivolti – racconta Abitabile - all’Assessore Regionale Vittorio Fucci, per far si che un suo intervento energico presso la Regione Campania possa risolvere le nostre difficoltà”. Ad oggi sono 26 le mensilità arretrate e la situazione non tende ancora a sbloccarsi, nonostante sul caso si sia pronunciata anche la Corte Costituzionale con la sentenza n°202 del 9 luglio 2014. Abitabile: “ auspico che il nuovo arrivo nel Sannio di Caldoro – atteso lunedì a Benevento – unito alla volontà e alla disponibilità espressa dallo stesso Fucci possa dare nuova linfa alla lotta sindacale che si protrae in maniera estenuante ormai da mesi. Lotta – continua il sindacalista – che potrebbe essere più unita e dunque più incisiva e determinata”. Poi annuncia: “ Ci sono circa 700mila euro stanziati per il pagamento delle spettanze ma ancora non vengono sbloccati. Bene se entro la prossima settimana la situazione sarà ancora così critica non mi tirerò indietro nel ricominciare un nuovo sciopero della fame”.
Abitabile non è nuovo a clamorose proteste del genere che tutta via sono sempre però rimaste inascoltate anche perché frutto di iniziative personali e poco congiunte. Una situazione questa che a livello lavorativo va avanti dal 2002 e che costringe numerose famiglie a vivere in maniera abbastanza precaria. Intanto rivela Abitabile: “Un primo incontro tra i dipendenti e l’Assessore Regionale è già avvenuto circa un mese fa. L'Assessore ha tutt'ora profuso il suo massimo impegno e si spera che nella prossima settimana si possano avere sviluppi positivi”.
Attesa spasmodica quella che vivono dunque gli ex lavoratori del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina, che getta ancora più nello sconforto intere famiglie già vessate ormai da anni di immensi sacrifici, gettando un velo nero e pieno d’incertezze sul futuro.
Michele Palmieri
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