Si presentano senza preavviso alla vostra porta, solitamente in coppia, vestiti in maniera elegante, non qualificandosi in modo chiaro. Le prime parole che pronunciano sono risparmio, bolletta più leggera, attivazione gratuita. Nella migliore delle ipotesi chiedono di visionare la bolletta, nella peggiore la rubano dalla cassetta delle lettere. Fanno firmare un modulo informativo che in realtà poi non lo è ma si tratta di un contratto vero e proprio. E’ la classica scena che oramai incalza negli ultimi anni dei truffatori “porta a porta”.
A chi non è capitato almeno una volta di assistere a questa scena? Per chi è stato fortunato si è trattato solo di una scocciatura di qualche minuto. Come Giuseppe, giovane terapista, che da qualche mese ha aperto il suo studio. “Nelle ultime settimane sono venuti per ben tre volte”. La prima volta erano due giovani donne, volevano visionare la bolletta. ”Le ho liquidate dicendo che ero impegnato con i miei clienti e non avevo tempo”. Dopo qualche giorno le due donne tornano all’attacco. Questa volta però la tattica è diversa. “Si complimentano per l’arredamento del mio studio, per la mia giova età. Solo dopo averle ringraziate mi chiedono come faccio ad affrontare le innumerevoli spese di gestione della mia nuova attività”. Ed è a questo punto che la scena si ripete. Vogliono visionare la bolletta e vedere il contatore dell’elettricità. Giuseppe, consapevole della truffa a cui stava andando incontro, mette le due signore alla porta invitandole a non tornare più. La terza volta le due donne vengono sostituite da due signori sulla cinquantina, ai quali però Giuseppe non fa nemmeno aprire bocca. Così fortunata invece non è stata Antonietta, ottantenne che vive da sola. Qualche mese fa è stata contattata telefonicamente per un cambio di gestore della fornitura del gas. Antonietta assicura di aver solo chiacchierato al telefono con la “signorina del call center” riguardo alle tariffe offerte dal nuovo gestore, ma di non aver accettato nessun contratto. Solo dopo poche settimane si accorge che il cambio è avvenuto perché pare avrebbe aderito al contratto registrandosi telefonicamente alla nuova offerta. Le due storie appena citate sono simili, se non uguali, alle migliaia di richieste di aiuto che arrivano giornalmente alle associazioni per la tutela dei consumatori. E’ la piaga dei contratti non richiesti, dei truffatori porta a porta. Il fenomeno è dilagato a macchia d’olio nel nostro paese da quando è stato introdotto in Italia il libero mercato dell’energia elettrica e del gas. Un fenomeno che ha svariate vittime al suo interno. In primis sono i consumatori che spesso si ritrovano a pagare bollette molto più alte senza saperlo. Poi ci sono loro i venditori, ragazzi in cerca di uno stipendio per tirare avanti. Anche per loro potremmo parlare di truffa. Perché non sono consapevoli di quello che dovranno fare se non al momento del primo colloquio. Anche gli annunci di lavoro sono ingannevoli. Si parla di lavoro di elaborazione e inserimento dati, gestione clienti, misurazione della customer satisfaction. E’ successo a Francesca, giovane laureata in Economia e Commercio. Ha risposto ad un annuncio per un lavoro di segreteria e si è ritrovata a dover vendere porta a porta finte offerte vantaggiose per un’azienda che fornisce energia elettrica. Ma in tutta questa storia che ruolo hanno le grandi aziende fornitrici di tali servizi?
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