Depistaggio. Sit-in per l'apertura di un corridoio umanitario

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un momento del sit-in di ieriun momento del sit-in di ieri

Il sit –in di protesta è stato organizzato da CSOA Depistaggio, Atletico Brigante, Oltre Confine – scuola d’Italiano per Stranieri. Le richieste: l’apertura di un corridoio umanitario e lo stop della missione ‘Triton’.

Un sit-in di protesta per schierarsi dalla parte dei migranti. Un presidio della coscienza, ma non solo, anche del richiamo alle istituzioni su una discussione come l’apertura di un corridoio umanitario. Ll’adagio, ‘restiamo umani’ caro a Vittorio Arrigoni – il giornalista e attivista ucciso 5 anni fa in Palestina – i volti dei molti ragazzi presenti ieri, le loro terribili storie che il IlQuaderno vi ha raccontato in più riprese. È la sintesi di quello che è avvenuto nel pomeriggio di fronte la Prefettura di Benevento, in un clima ‘umano’.

“In queste ore, abbiamo dovuto ascoltare il solito ‘balletto’ sulle responsabilità”. Esordisce così il CSOA Depistaggio promotore, insieme all’Atletico Brigante che di ragazzi migranti in squadra ne ha tanti e la Oltre Confine – scuola d’italiano per stranieri, del sit-in di protesta di fronte la Prefettura del centro sannita.
“Il Pd e Renzi – continuano - parlano di rafforzamento di ‘Triton’e di ‘guerra agli scafisti’, uno scenario fosco dove si invocano ‘rinforzi’ di natura militare e interventi di solidarietà caritatevoli, come se noi già facessimo tanto”.

Bisognerebbe chiedersi, secondo il Depistaggio: “se le responsabilità per lo stato in cui versa ora la Libia, siano o no degli accordi commerciali e degli investimenti. Bisognerebbe chiedersi se basti il solito grido “ci vuole più Europa”.

“ ‘Mare Nostrum’ non era la soluzione anzi, una sintesi di logiche militari e logiche umanitarie che però, di fatto, consentiva un certo livello di soccorso e di salvataggi. ‘Triton’ no. ‘Triton’ tutto questo non lo fa, alza la linea di frontiera ed è solo pattugliamento militare”.

“È per questo – dicono – che chiediamo l’immediato stop di ‘Triton’ ed il ritorno a ‘Mare Nostrum’ insieme all’apertura di un canale umanitario civile, che significa monitoraggio, intervento di salvataggio e primissima accoglienza, è un dovere morale”.

“ Siamo fermamente convinti del fatto, che neanche tutto quello che in questo sit-in chiediamo, basti. L’accoglienza e la protezione devono entrare nell’agenda politica”.

“Le politiche europee hanno fallito, ‘Frontex’ ha fallito. Esiste per queste morti, una responsabilità politica e morale, compiute da scelte politiche miopi. Leggi che alle volte mancano, come quelle sul diritto di asilo. “ C’è – concludono – anche chi prova a fare business sulle spalle dei migranti, con l’accoglienza ma è questa è cosa ormai risaputa ai più”. 

Michele Palmieri



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