Due mutui su tre sono irregolari. Diritto al rimborso degli interessi illegittimi

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Interessi e mutui sono il cruccio di tanti italiani e celano spesso tassi superiori a quelli legali. Oggi, però, è possibile ottenere il rimborso di quanto pagato in più.

Indeterminatezza, illegittimità delle commissione di massimo scoperto, anatocismo, usura: le problematiche che riguardano il sistema bancario, invece di diminuire, aumentano. Sempre più spesso, infatti, banche e istituti di credito abusano del proprio potere, inserendo all'interno dei contratti clausole sfavorevoli ai propri clienti che, molto spesso, si rivelano illegittime ed offrono la possibilità di far annullare addirittura i rapporti in essere e consentire al cliente di recuperare gli interessi indebitamente corrisposti.

Sino ad ora le banche hanno troppo spesso confidato in una sorta di immunità. Il settore è abbastanza delicato e solo in pochi si sono resi conto che erano vittime di abusi o, quantomeno di forzature, ed hanno trovato la forza di rivolgersi ad un legale specializzato nel settore ed avviare giuste battaglie.
Molti altri, del tutto inconsapevoli, non hanno mai pensato di avviare iniziative di tutela finalizzate a contrastare le irregolarità.

Nella stipula di un mutuo non è sufficiente guardare al tasso di interesse applicato, anche detto TAN (tasso annuo nominale), ma è importate guardare anche al TAEG (tasso annuo effettivo globale), un indicatore imposto dalla legge per rendere comprensibile ai consumatori il tasso effettivo che dovranno sostenere per la restituzione del prestito.

Per fare un esempio concreto, su mutuo di 200.000,00 euro, affetto da Tasso Usurario o da Taeg difforme da quello indicato in contratto, si può ottenere un rimborso anche di euro 70.000,00 euro.

Grazie ai numerosi interventi della magistratura, molte posizioni sono state oggetto di rivisitazione e modifica: basti pensate che dall’analisi di un mutuo ipotecario stipulato con un istituto di Credito può emergere l’usura e cioè il mancato rispetto del tasso soglia fissato trimestralmente dalla Banca d’Italia, alla luce di quanto disposto dalla Corte di Cassazione (con la sentenza n 350/2013) e dalla giurisprudenza. Anche il Tribunale di Benevento ha ribadito il principio con alcune pronunce.

La conseguenza è che si può avere diritto alla restituzione di tutti gli interessi pagati perché - ai sensi dell’art. 1815 del codice civile - in buona sostanza il contratto è nullo.

Altra situazione riguarda il TAEG in concreto difforme dal TAEG indicato in contratto. In conseguenza di ciò, si può aver diritto all’applicazione del tasso minimo dei BOT dei 12 mesi precedenti la stipula del contratto in sostituzione di quello convenzionale con restituzione della differenza corrisposta.

Come fare per capire se si ha diritto alla restituzione dei maggiori interessi pagati?

Occorre analizzare la copia del contratto di mutuo completa del documento di sintesi. Una pre-analisi gratuita viene eseguita da alcuni studi legali e e commerciali che potranno evidenziare possibili anomalie ed illegittimità presenti nel contratto di mutuo, finanziamento o conto corrente.

Se la pre-analisi riscontrerà profili di illegittimità, si deciderà se proseguire, e verrà effettuata un’analisi più approfondita, che si concluderà con il rilascio di una perizia che potrà evidenziare nel dettaglio quanto si potrebbe recuperare attraverso un’azione legale contro la banca.



Articolo di Guide al Risparmio / Commenti