Inflazione in ribasso in Europa. Si placa la corsa dei prezzi: a Giugno 5,5%

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Dati Eurostat: Inflazione in Diminuzione mentre il Tasso di Disoccupazione Rimane Stabile al 6,5%

Il tasso d'inflazione annuo della zona Euro registra un calo significativo al 5,5% a giugno, rispetto al 6,1% di maggio, secondo la stima flash di Eurostat. Settori chiave come alimenti, alcool e tabacco segnano un calo al 11,7%, rispetto al 12,5% del mese precedente, mentre i beni industriali al netto dell'energia sono al 5,5% rispetto al 5,8% di maggio. I servizi, invece, sono al 5,4%, rispetto al 5% del mese precedente, e l'energia è in forte calo al -5,6% rispetto al -1,8%.

L'istituto di statistica europeo, Eurostat, ha anche rivelato che il tasso di disoccupazione nell'Eurozona è rimasto stabile al 6,5% rispetto ad aprile e in calo rispetto al 6,7% dell'anno precedente. Nell'Unione Europea, il tasso di disoccupazione è sceso al 5,9% sia su base mensile che annuale, rispetto al 6% di aprile e al 6,1% di maggio 2022. Eurostat ha precisato che ci sono 12,937 milioni di persone disoccupate nell'UE e 11,014 milioni nella zona euro, con una diminuzione in entrambe le aree. Il tasso di disoccupazione giovanile è stato pari al 13,9% in entrambe le aree, invariato rispetto al 13,8% per l'Eurozona e stabile per l'UE nel mese precedente.

L'Inflazione a giungo 2023 in Italia

L'inflazione a giugno 2023 in Italia si attesta su una variazione nulla su base mensile, secondo le stime preliminari dell'ISTAT. Tuttavia, su base annua, si registra un aumento del 6,4%, mostrando un rallentamento rispetto al +7,6% del mese precedente.

Questo calo nel tasso di inflazione è principalmente attribuibile alla decelerazione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati, che passano dal +20,3% all'8,4%, e, in misura minore, dei Alimentari lavorati, che passano dal +13,2% all'11,9%. Anche i Servizi relativi ai trasporti, gli Altri beni e i Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona mostrano un rallentamento nei loro tassi di crescita annuale.

D'altro canto, i prezzi degli Alimentari non lavorati sostengono l'indice generale, mostrando un aumento dal +8,8% al +9,6%.

L'inflazione "di fondo", escludendo gli energetici e gli alimentari freschi, rallenta ulteriormente, passando dal +6,0% al +5,6%. Anche l'inflazione escludendo solo gli energetici si riduce, passando dal +6,2% registrato a maggio al +5,8%.

La crescita dei prezzi dei beni rallenta su base annua, passando dal +9,3% al +7,6%, mentre quella dei servizi si riduce in misura minore, passando dal +4,6% al +4,3%. Ciò porta a un differenziale inflazionistico tra il settore dei servizi e quello dei beni di -3,3 punti percentuali, rispetto al -4,7 di maggio.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano un rallentamento su base tendenziale, passando dall'11,2% al 10,7%, così come i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto, che passano dal +7,1% al +5,8%.

La stabilità dell'indice generale su base congiunturale risente delle diverse dinamiche delle varie componenti: da un lato, l'aumento dei prezzi degli Alimentari non lavorati, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (entrambi all'1,0%), degli Alimentari lavorati (+0,5%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,3%); dall'altro, la diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-4,5%).

L'inflazione acquisita per il 2023 rimane stabile al +5,6% per l'indice generale, mentre sale al +4,9% per la componente di fondo.

Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) mostra un aumento dello 0,1% su base mensile e del 6,7% su base annua, evidenziando un notevole rallentamento rispetto all'8,0% di maggio.



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