Intervista. Di Michele: "La societa' fa bene a dare fiducia a Bucchi. Contro il Perugia il Benevento giochera' per lui"

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Di Michele,foto: nuovocorrierelazialeDi Michele,foto: nuovocorrierelaziale

Con l’ex calciatore di Salernitana, Torino, Udinese, Palermo, Foggia e Reggina; attualmente responsabile del settore giovanile del Frosinone Calcio, oltre parlare dei suoi trascorsi calcistici, abbiamo ascoltato il suo giudizio su Salernitana e Benevento.

“La Salernitana sta disputando un campionato importante, magari anche al di sopra delle aspettative iniziali. C’è da dire che hanno una buona squadra e un allenatore di grande caratura caratteriale. Il migliore acquisto penso sia stato proprio il tecnico. La squadra, poi, è stata puntellata bene”.

Per Di Michele è giusto credere in Bucchi. Il tecnico del Benevento può dare molto a questa squadra, nonostante il periodo negativo che sta attraversando: “Il Benevento in serie A aveva un allenatore come De Zerbi che praticava un tipo di gioco differente da quello di Bucchi. In massima serie c’è un gioco più palleggiato, a differenza della B, dove c’è meno palleggio e più lotta sulle seconde palle. Questo momento negativo può dipendere da tante cose. A mio avviso è un periodo transitorio".

"Domani c’è questa gara contro il Perugia, sicuramente si tratta di una sfida importante tra due squadre blasonate. Bucchi, rispetto a Nesta, in questo momento ha più da perdere. Il tecnico del Benevento ha l’obbligo di vincere. In questi momenti di difficoltà  - prosegue Di Michele - un allenatore deve cercare di affrontare la partita come se non si sentisse in discussione. Preparandola come sempre, dando ai calciatori la giusta tranquillità e trasmettere quello che ha dentro".

"Credo che i ragazzi giocheranno anche per lui. Triplicheranno le forze, ma è una cosa normale, soprattutto per loro. Anche perché con una eventuale sostituzione del tecnico  i primi a rimetterci sarebbero loro; visto che poi dovrebbero iniziare tutto da capo. Secondo me – ribadisce David - è una questione di tempo. La società sta facendo bene a tenere Bucchi, dandogli fiducia, perché è uno che può dire molto e dare tanto a questo Benevento”.

Con David abbiamo ripercorso i suoi trascorsi da calciatore: “Le mie esperienze più belle sono legate a vari periodi: quello trascorso a Udine con la qualificazione in Champions League; poi la chiamata in Nazionale, sempre con l’Udinese. Ricordo con molta emozione anche quando retrocedemmo con il Lecce a Chievo Verona. Nonostante la retrocessione uscimmo tra gli applausi dei nostri tifosi. Era come se avessimo conquistato la salvezza. I tifosi si resero conto che in campo avevamo dato tutto. Essere chiamati sotto la curva fu un gesto che mi commosse molto. E’ qualcosa che porterò sempre nel mio cuore".

"Per quanto riguarda i gol, nel mio cuore ne conservo tre: quello contro il Napoli a pallonetto: era un Salernitana – Napoli di Coppa Italia. L’altro è in Reggina-Milan, un gol in mezza rovesciata che per gli amaranto valse la salvezza. Poi c’è quello di Lecce contro il Parma in rovesciata”.

In serie A la lotta scudetto è un discorso tra Juve e Napoli, ma attenzione all’Inter: “L’arrivo di Ancelotti, rispetto a Sarri, ha dato al Napoli una gestione diversa del gruppo. A differenza dell'ex tecnico, dove qualcuno veniva impiegato con il contagocce, con Ancelotti vengono impiegati un po’ tutti. Lo si può vedere dal turnover che viene attuato. Il calciatore anche se gioca poco deve sentirsi importante. Tutto questo Ancelotti lo sta facendo molto bene e la squadra lo sta ripagando”.

“All’ 80% la Juve è la candidata a vincere nuovamente il titolo, ma deve fare i conti con il Napoli. Quella partenopea è una squadra che sta dimostrando di potersela giocare fino alla fine. Anche l’Inter - prosegue Di Michele - potrebbe dar fastidio o fermare una delle due. Al di là dello stop contro l’Atalanta, i nerazzurri hanno dei calciatori importanti. Comunque i nerazzurri li vedo un gradino dietro al Napoli”.

Il Napoli può essere la mina vagante della Champions League: “Vero. Ha dimostrato di poter giocare alla pari con grandi squadre che hanno un budget superiore, vedi il Psg. Se, come credo, dovesse superare il turno, ogni squadra vorrebbe evitare di affrontare gli azzurri”.

Claudio Donato



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