Lavoro, Confagricoltura “Infortuni in calo nel settore agricolo”
15:30:2 2360ROMA (ITALPRESS) – Nel quinquennio 2018-2022 indagato dall’INAIL, gli incidenti occorsi ai dipendenti agricoli sono sensibilmente diminuiti, a parità di occupati. Nel 2022 si è registrato un decremento del 21,5% rispetto al 2018 e una tendenza positiva che prosegue anche nel 2023. Si evidenzia una contrazione anche degli incidenti mortali denunciati che, mediamente, sono risultati in leggero calo: il dato massimo, pari a 171 infortuni, è stato rilevato nel 2019 e quello minimo, 137 infortuni, nel 2022. Sono i dati emersi dal convegno “Lavoro sicuro in agricoltura”, organizzato da Confagricoltura a Roma per stimolare il confronto tra tutte le parti coinvolte sul tema, per individuare soluzioni concrete volte a gestire e ridurre al minimo i rischi. Il lavoro congiunto tra Aronne Strozzi, Professore aggiunto della Luiss School of Government, e Roberto Caponi, Direttore Politiche Lavoro di Confagricoltura, ha dato vita a una guida per le imprese agricole con l’obiettivo di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori. Questo prontuario, che in futuro potrà diventare un’app e avvalersi della realtà aumentata, integra aspetti normativi, organizzativi e operativi, includendo una lista di controllo per verificare in ogni momento la compliance ai principi di sicurezza sanciti dalla normativa. “Per rafforzare la sicurezza sul lavoro in agricoltura le parole chiave sono: innovazione, incentivi e semplificazione. Partiamo da un dato: le aziende agricole più grandi registrano una minor incidenza di infortuni, se confrontate con le microaziende e con i lavoratori autonomi. Gran parte degli infortuni, inoltre, avviene su trattori obsoleti, pertanto è utile incentivare il ricambio, anche attraverso i bandi INAIL ISI che vanno replicati e rafforzati”, ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “Sul piano normativo, occorre semplificare il sistema di regole, privilegiando la sicurezza sostanziale rispetto a quella formale, e adeguando la normativa alle peculiari caratteristiche del lavoro agricolo. Bisogna, inoltre, migliorare il sistema dei controlli, selezionando con maggiore attenzione le imprese da ispezionare, attraverso una puntuale attività di intelligence”. Per il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, “la repressione non può essere la strada principale”, che deve essere invece “la prevenzione”. Vicende “gravissime e intollerabili che hanno coinvolto tanti lavoratori, come quella di Satnam Singh durante l’estate, non possono essere tollerate nel quadro di un’evoluzione del lavoro nel futuro”, ha ribadito. “Non credo che si possa pensare che l’insicurezza sul lavoro possa essere una componente del lavoro. La tendenza deve essere quella di cancellare questo fenomeno”, anche attraverso “un lavoro di sistema” insieme “alle rappresentanze dei lavoratori” e “delle organizzazioni datoriali”. Anche per il presidente dell’INAIL, Fabrizio D’Ascenzo, è fondamentale lavorare sulla prevenzione. “Purtroppo, nonostante i dati siano lievemente migliorati, il settore agricolo rappresenta ancora uno dei settori in cui c’è la maggiore incidentalità. Cerchiamo di intervenire soprattutto sul prima, cioè sulla parte di prevenzione e ricerca, e poi purtroppo anche sul dopo, per poter consentire una vita dignitosa a coloro che incorrono in infortuni ma anche la possibilità di, con alcuni aggiustamenti, riprendere anche una vita lavorativa normale o pressochè normale”. Per Giansanti, infine, “altro dato sul quale riflettere è l’eccessiva pressione contributiva INAIL che grava sui datori di lavoro agricolo (13,24%), elevata sia in relazione agli altri settori produttivi (massimo 11%), sia in relazione all’andamento della gestione agricola INAIL per la parte che riguarda i lavoratori dipendenti. Mancano inoltre incentivi economici per le imprese virtuose, che rispettano le regole e non registrano infortuni”.
-foto ufficio stampa Confagricoltura –
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