Legione Carabinieri Campania, premiati i militari del Comando di Benevento
19:5:28 7533Questa mattina, a Napoli, presso la Sala Rappresentanza della Caserma Salvo D’Acquisto, il comandante della Legione Carabinieri “Campania”, Generale di Brigata Gianfranco Cavallo, ha consegnato personalmente alcune ricompense ai militari che si sono distinti in operazioni di servizio.
Durante la significativa cerimonia, che si è svolta alla presenza dei rispettivi Comandanti Provinciali di Benevento, Antonio Carideo, Caserta, Napoli e Salerno e del Gruppo di Napoli e Castello di Cisterna, il generale Cavallo si è complimentato con i militari rivolgendo loro l’esortazione a continuare ad operare con impegno nella lotta ad ogni forma di criminalità per diffondere sicurezza e fiducia nei cittadini.
Tra il personale premiato, lo stesso ufficiale generale, ha consegnato anche otto encomi ad altrettanti militari del Comando Provinciale di Benevento. Nel dettaglio i riconoscimenti, sono andati al Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesarchio e 7 militari tutti dell’Aliquota Operativa dello stesso Nucleo: Luogotenente Giuseppe Murgante; Maresciallo Giovanni Savinelli; Maresciallo Capo Domenico Giaconella; Brig. Capo Salvatore Ruta; Brig. Giovanni Cecere; Appuntato Scelto Paolo Compagnone; Appuntato Scelto Davide Papa; Brigadiere Capo (ora in congedo) Angelo Iovino.
Questa la motivazione, "i militari evidenziando spiccata professionalità ed eccellente intuito investigativo avevano portato a termine una complessa indagine che consentiva di azzerare un pericoloso sodalizio criminale dedito ad estorsioni ed usura aggravate dal metodo camorristico, che si concludeva con la disarticolazione del gruppo delinquenziale e l’esecuzione di 16 provvedimenti restrittivi, 24 deferimenti in stato di liberta e il sequestro di beni per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro”.
L'operazione venne eseguita in due tempi, il 17 marzo 2010, e, successivamente, il 23 gennaio 2012, quando i Carabinieri della Compagnia di Montesarchio eseguirono le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di soggetti, ritenuti responsabili dei delitti di usura e estorsione aggravati dal metodo mafioso, commessi in danno di imprenditori e commercianti della provincia di Benevento e Caserta.
Le indagini permisero di ricostruire 10 anni di movimentazioni finanziarie illecite e di accertare l’applicazione di una tasso usuraio pari al 200% annuo da parte degli indagati, che erano peraltro soliti trasferirsi - in una sorta di “mercato delle vittime” - le situazioni debitorie dei singoli al fine di soggiogare sempre più gli usurati. Contestualmente venne data esecuzione anche ad un decreto di sequestro preventivo emesso dallo stesso Ufficio GIP nei confronti degli indagati e dei componenti il loro nucleo familiare, che consentì di sottoporre a sequestro beni mobili ed immobili, ditte e società, nonché disponibilità finanziarie al fini della confisca speciale, nonché al sequestro di somme di denaro e altri beni per un valore complessivo di 8 milioni di euro.