Lotta al lavoro nero e legalità. Landini, Grasso e Galdiero al convegno CGIL: "E' il momento di governare, basta campagna elettorale"
15:35:39 4151Un convegno sula lotta al lavoro nero con protagonisti l'ex presidente del Senato, Pietro Grasso e segretario confederale della Cgil, Maurizio Landini è stato l'occasione per criticare il governo sulle politiche del lavoro.
Il lavoro nero al centro del convegno promosso dalla CGIL di Benevento, con il segretario provinciale Rosita Galdiero a fare gli onori di casa. I relatori non hanno solo analizzato tutte le implicazioni del lavoro "nero" e "grigio", ma hanno messo in relazione anche i mancati investimenti (-30% negli ultimi anni, ha sottolineato Landini), con l'impoverimento, non mancando di lanciare stoccate al governo. La lotta alla povertà, ha sottolineato ad esempio Landini, è doverosa ed esisteva già lo strumento, il REI (reddito di inclusione varato dai precedenti governi NDR), sarebbe stato sufficiente aumentare il livello di reddito dei beneficiari - da 6000 a 12000 euro, ha spiegato - per ampliare la platea dei beneficiari.
"Da un altro punto di vista - ha continuato Landini - noi continuiamo a pensare anche agli istituti che possono essere messe in campo la vera precarietà e povertà che si combatte creando lavoro e per creare lavoro bisogna fare ripartire gli investimenti pubblici e privati nel paese nel mezzogiorno. Quindi la critica che noi facciamo questo governo e da un lato che non sta discutendo con le organizzazioni sindacali e dall'altro che non sta invertendo quella che è il vero limite della politica di questi anni che è stato quello di un crollo degli investimenti. Bisognerebbe dire il ministro Salvini che il problema di questo non sono le persone che hanno la pelle scura, il problema è il lavoro nero che come noto è molto diffuso. Se c'è qualcuno che è costretto a lavorare in nero vuol dire che c'è qualche imprenditore che lo fa lavorare in nero, bisogna quindi intervenire in questa direzione".
Rosita Galdiero ha ricordato che la CGIL è da anni che denuncia un'irregolarità diffusa sul nostro territorio, "Qui ci si accontenta di lavorare pur di portare a casa un minimo di retribuzione. E' sotto gli occhi di tutti anche cosa si consuma all'interno degli esercizi commerciali di un noto marchio della città di Benevento, dove spesso i lavoratori anche percependo una retribuzione come da busta paga poi devono restituire indietro quello che è pezzo del salario e siamo di fronte alla stragrande maggioranza di lavoratori che non hanno un contratto regolare, ma sono lavoratori a nero", è la forte e chiara denuncia della sindacalista.
"Questo accade dappertutto - continua - abbiamo definito tali lavoratori 'gli invisibili'. In tutte le le aziende dove riscontriamo queste anomalie le denunciamo per fare emergere il lavoro nero e il lavoro grigio, perché nella nostra provincia l'altra fetta di lavoro dove si è assicurati per un certo numero di ore ma si lavora il doppio, con una retribuzione pari a quella che si dovrebbe lavorare. Vorremmo provare insieme alle istituzioni che sono da tempo al nostro fianco, a determinare una svolta e soprattutto vorremmo provare a dire che per rilanciare l'occupazione e il lavoro stabile duraturo - che non sia un lavoro nero o precario - occorre liberare la nostra provincia dai gangli della malavita organizzata".
D'accordo il senatore Pietro Grasso secondo cui "la legalità è la forza dei deboli, quindi dobbiamo proteggere tutti quelli che sono vittime di intimidazioni e violenze, così come dobbiamo combattere coloro che sfruttano l'immigrazione per loro scopo di lucro".
Sul piano pratico, Landini ha ricordato che servirebbe rafforzare gli ispettorati del lavoro. Ma combattere il lavoro nero significa anche "aiutare gli imprenditori che si comportano onestamente che fanno il loro mestiere". Infine Landini non ha paura di riconoscere che la criminalità non è presente solo al sud, ma anche al nord. "Vengo da una città - ha dichiarato - Reggio Emilia, dove è stato appena concluso il più grande processo contro la 'ndrangheta, quindi il punto vero di questo Paese è che ci sono pezzi interi dell'economia reale che sono in mano alla malavita organizzata, questa è la battaglia da fare. Il problema non sono i migranti, il problema sono le condizioni non accettabili di questo paese, la lotta alla mafia, alla ndrangheta, alla malavita organizzata che se non è ancora stata combattuta è perché in tanti anni ha avuto delle connivenze, delle coperture politiche. Questo è il dato concreto, non si può pensare di essere in campagna elettorale sempre, adesso è il momento di governare di fare delle cose serie".