Mar Rosso, via libera del Parlamento alla missione navale Aspides: mandato strettamente difensivo

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Le Camere approvano la risoluzione a larghissima maggioranza, con l'astensione di Alleanza Verdi e Sinistra. Il governo rassicura sul carattere difensivo della missione, mentre l'opposizione critica il ritardo nel voto.

Con un'ampia maggioranza, il Parlamento italiano ha dato il via libera alla missione navale europea Aspides nel Mar Rosso. La risoluzione è stata approvata da Camera e Senato con il sostegno di quasi tutti i partiti, ad eccezione di Alleanza Verdi e Sinistra che si sono astenuti.

Il governo ha ribadito il carattere strettamente difensivo della missione, che avrà lo scopo di proteggere le navi commerciali e la libertà di navigazione nel Mar Rosso, minacciate negli ultimi mesi da attacchi da parte dei ribelli Houthi in Yemen.

Rassicurazioni dal governo

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato che la missione Aspides si svolgerà in acque internazionali e non avrà alcun coinvolgimento nel conflitto in Yemen. "Si tratta di un'operazione di deterrenza e di difesa", ha detto Tajani, "che non rappresenta una minaccia per nessuno".

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha aggiunto che la missione sarà "una risposta forte e unitaria alle minacce alla sicurezza marittima". Crosetto ha inoltre precisato che l'Italia avrà un ruolo di primo piano nell'operazione, con il comando operativo affidato alla Marina Militare.

Critiche dall'opposizione

L'opposizione ha criticato il ritardo con cui il governo ha portato la risoluzione in Parlamento. "Si è perso tempo prezioso", ha detto il leader del Partito Democratico, Enrico Letta. "Questa missione era necessaria da mesi".

Anche il Movimento 5 Stelle ha espresso perplessità sul timing del voto. "Perché il governo ha aspettato così tanto?", ha chiesto la capogruppo M5S al Senato, Barbara Floridia. "Forse per non disturbare i suoi alleati di Fratelli d'Italia, che sono sempre stati contrari a qualsiasi tipo di intervento militare".

La missione Aspides

La missione Aspides avrà una durata di un anno e coinvolgerà diverse navi e velivoli militari di diversi paesi europei. Il comando strategico sarà affidato alla Grecia, mentre il comando operativo sarà in mano all'Italia.

L'operazione si svolgerà in acque internazionali, al di fuori delle acque territoriali yemenite. La missione avrà il compito di monitorare la situazione marittima, proteggere le navi mercantili e scoraggiare eventuali attacchi da parte dei ribelli Houthi.

Motivi - La missione Aspides è stata varata per contrastare la minaccia crescente degli attacchi Houthi alle navi mercantili nel Mar Rosso. Questi attacchi, avvenuti negli ultimi mesi, hanno messo a rischio la libertà di navigazione e la sicurezza del commercio internazionale.

Cause - Le cause degli attacchi Houthi sono molteplici. Tra queste, il conflitto in Yemen, la rivalità con l'Arabia Saudita e l'Iran, e la volontà di colpire gli interessi occidentali nella regione.

Protezione - Le navi che la missione Aspides deve proteggere sono le navi mercantili battenti bandiera europea e di altri paesi che transitano nel Mar Rosso.

Area di Operazione - La missione si svolgerà nel Mar Rosso, in particolare nel Golfo di Aden e nello Stretto di Bab el-Mandeb.

Paesi partecipanti - Alla missione partecipano 14 paesi europei: Italia, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Regno Unito, Portogallo, Belgio, Olanda, Danimarca, Slovenia, Romania, Bulgaria e Cipro.

Egida e normativa - La missione Aspides è stata varata sotto l'egida dell'Unione Europea e in conformità con il diritto internazionale, in particolare con la risoluzione 2722 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

  • La missione avrà una durata di un anno.
  • Il comando strategico sarà affidato alla Grecia, mentre il comando operativo sarà in mano all'Italia.
  • L'Italia avrà un ruolo di primo piano nell'operazione, con il dispiegamento di diverse navi e velivoli militari.
  • La missione è costata 10 milioni di euro.

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