N.S. -E' vero e proprio scontro a Benevento per quanto riguarda il servizio di mensa scolastica. Protagonisti l'associazione Altrabenevento, che ha lamentato "numerose inadempienze" presentato un articolato dossier al riguardo, ed il sindaco della città, Fausto Pepe che ha respinto diverse accuse.
"Scarpe e ceci" il nome del dossier di Altrabenevento, chiamato così dopo l'episodio che ha visto la ditta che si occupa del servizio mensa, non inviare i pasti messi a disposizone delle scuole comunali, per la presunta presenza di insetti nella pasta e ceci, sempre smentita e negata dalla ditta e dal Comune. Un episodio che scatenò, come prevedibile, un vespaio di polemiche con i genitori degli studenti che ottennero un sopralluogo, proprio con l'ausilio di Altrabenevento, presso la ditta di Ponte Valentino. Subito dopo intervennero anche le ispezioni comunali e quelle dell'Asl che chiusero la polemica affermando che, all'interno della ditta, non sono state riscontrate inadempienze e criticità. E' stata proprio questa ultima dichiarazione ad alimentare ancor di più la polemica, visto che Altrabenevento è andata fino in fondo, presentando a Palazzo Mosti il dossier.
Si parte dal maggio 2013, quando l'azienda in questione fu interessata da un importante incendio (che divampò all'interno di una piccola azienda attigua alla ditta che si occupa del servizio mensa, a causa di un corto circuito LEGGI
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A settembre del 2013 l'azienda chiese al Comune di Benevento, il Permesso di Costruire per modificare ed adeguare una parte di quei locali in modo da attrezzarli per trasferire lì il centro di cottura della mensa scolastica. Il Permesso di Costruire, n. 2448, è stato rilasciato il 3 dicembre del 2013, ma il servizio mensa era già in funzione, quindi senza autorizzazione, dagli inizi di novembre 2013. Il certificato di agibilità non è mai stato chiesto e mai rilasciato, nessuno si è quindi accertato che i lavori e gli impianti fossero a norma. Si precisa che il vecchio certificato di agibilità del 2008 solo per alcuni locali prevedeva centro di cottura e mensa". E ancora: "La mensa confina con una tettoia aperta sotto la quale avveniva la produzione di fitofarmaci da zolfo. Questo spazio oggi viene utilizzato dall'azienda come deposito".
Il dossier si è concentrato poi su un altro aspetto importante della vicenda, quella riguardante il capitolato d'appalto dove "la ditta vincitrice avrebbe dovuto dotarsi di un secondo centro di cottura che non è mai stato realizzato e, tuttora, non c'è". Altrabenevento si è poi concentrata sulla provenienza degli alimenti che deve essere tracciabile e documentata, sulla preparazione dei pasti e sui controlli. Proprio su questo ultimo punto, monta la guardia di Altrabenevento: "Il Comune - continua il dossier - nella qualità di committente, può effettuare in ogni momento e senza preavviso controlli presso il centro di produzione pasti. Inoltre può disporre la presenza di propri incaricati presso la struttura con il compito di verificare la corretta applicazione del capitolato. Non è pertanto corretto sostenere la competenza esclusiva dell'ASL per i controlli. È prevista anche l’istituzione di una Commissione mensa composta da: un funzionario del Comune, un genitore ed un rappresentante per ogni istituzione scolastica. Tale commissione non è stata mai istituita".
Sempre sui controlli, Altrabenevento ha poi precisato che "quelli effettuati finora sono stati decisamente carenti. È significativo che nessuno si sia accorto, prima della nostre denunce, della mancanza del secondo centro di cottura, previsto per contratto, o della mancanza di un certificato di agibilità, che poteva essere facilmente riscontrata se fosse stata esaminata la Scia sanitaria. Inoltre, la Commissione mensa non è stata istituita e il Comune di Benevento non ha mai effettuato un sopralluogo nelle ore notturne, quando normalmente vengono preparati i secondi piatti. Emblematico il comportamento della ditta e del Comune che continuano a negare l’episodio degli insetti nei ceci del 5 di dicembre. Nessuno si decide a dire da dove provenivano i legumi, come erano conservati e come sono arrivati a Ponte Valentino. Non è vero che i legumi non sono stati serviti per un difetto di cottura, la pasta e ceci era cotta ed erano state confezionate già 700 vaschette. Gli insetti erano evidenti e per questo il pasto è stato sostituito con pasta in brodo preparata con il dado".
Controlli che fanno acqua da tutte le parti, secondo Altrabenevento, dalla preparazione della carne, allo scarso utilizzo dell'abbattitore, fino ad arrivare al vestiario del personale, alle condizioni igieniche dei contenitori per il trasporto dei pasti ed a quelle delle stoviglie che "sono vecchie ed in condizioni pietose". "Particolarmente grave - conclude il dossier - è anche il comportamento della Asl che avrebbe anch’essa dovuto accertarsi delle condizioni della struttura, considerato che non è solo ente di controllo. La Asl, infatti, ha affidato alla ditta l’incarico di preparare i pasti, a pranzo e a cena, per gli utenti dei centri di igiene mentale di Bucciano, Morcone, Molinara e Puglianello".
La replica è affidata al sindaco Pepe, presente alla conferenza stampa. Il primo cittadino ha smentito diversi aspetti della questione, sostenendo che l'Arpac è intervenuta nella struttura proprio per verificare le pregresse attività svolte nell'area, sostenendo inoltre l'efficacia dei controlli svolti. Stesso discorso per i controlli dell'Asl, annunciando però che altre ispezioni "serrate e severe" si terranno nei prossimi giorni. Sull'argomento anche il comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Moschella: "Tutti gli alimenti sono tracciati ed abbiamo a disposizione un elenco dove vengono indicate le provenienze di ogni singolo alimento". Infine, secondo Moschella non ci sono i presupposti per interrompere i rapporti con la ditta in questione per quanto riguarda la mancanza di un secondo centro di cottura obbligatorio: "l'azienda ha formalizzato un contratto con una società che si impegna a fornire un centro di cottura mobile".