L’uso di pagamenti digitali come le carte di credito è sempre più diffuso in Europa, pertanto l’Ue ha fissato un nuovo tetto per le commissioni
Le carte di credito sono sempre più diffuse. Molte persone trovano infatti estremamente comodo poter effettuare la maggior parte dei pagamenti, dalla spesa alla bolletta del gas, mediante la carta. La loro rilevanza è stata notata anche dall’Inps, che ha incluso le carte di credito nell’Isee 2015. Tuttavia per quanto in crescita, le carte sono molto meno utilizzate in Italia rispetto alla media europea. Proprio a fronte di questo uso frequente l’Unione Europea ha disposto dei nuovi tetti sulle commissioni delle transazioni.
I nuovi tetti imposti dall’Ue
I
limiti fissati da Bruxelles per le commissioni digitali ammontano allo
0,3% del totale per le carte e allo
0,2% per i bancomat. Lo scopo del procedimento è l’abbassamento del costo dei beni e dei servizi acquistati dai cittadini europei, in quanto anche i costi delle transazioni influiscono sui prezzi. Il risparmio generato dai nuovi tetti, secondo le previsioni, sarà di
730 milioni di euro annui per i consumatori e ben
6 miliardi per i commercianti.
Per quanto concerne i pagamenti digitali, va notato che nel 2013 il valore complessivo di questo tipo di transazioni nell’Ue ha superato i 100 miliardi di euro, con un incremento del 6% rispetto al 2012. Sempre a livello europeo, i pagamenti elettronici hanno rappresentato il 40% del totale. Tuttavia in Italia questa tendenza non è poi così diffusa, anzi. L’Abi fa sapere che nello stesso periodo le transazioni digitali sono state pari al 13% del totale. I dati della Bce invece ci informano che i pagamenti elettronici pro capite nel nostro paese sono stati 75, 9 in più rispetto al 2009.
L’Italia non ama le carte di credito
Considerando solo le carte, i pagamenti pro capite scendono a 30, meno della metà della media europea (86): solo la Grecia fa peggio, con 17 operazioni. L’introduzione dal 2011 del limite all’utilizzo del contante più basso d’Europa (999,99 euro) non è evidentemente servito a molto. Basti pensare che, stando a quanto comunica la Cgia di Mestre, sono 15 milioni gli italiani che non dispongono di un conto corrente bancario.
Questa parte dei cittadini preferisce evidentemente non avere rapporti con le banche, anteponendo quindi il pagamento in contanti alle forme di pagamento tracciabile come carte, bancomat o assegni. Resta quindi da vedere se in futuro anche gli italiani abbracceranno come hanno già fatto i nostri concittadini europei il mondo delle carte di credito.