Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Enrico Macrì, a proposito dello stato disastrato delle vie di collegamento della Valle Vitulanese con il capoluogo.
La lettera
"E’ vergognoso, è scandaloso, è inqualificabile ciò che succede per le “strade” della Valle Vitulanese. Sono Enrico Macrì, segretario provinciale della FLC Cgil scuola di Benevento, che percorre quotidianamente queste strade per giungere a Benevento.
Si utilizzano strade comunali (la cosiddetta “Luciarco”, quella del “Convento di Sant’Antonio” e la Fondo Valle Vitulanese), per giungere al capoluogo di provincia. La strada provinciale, che è franata il 15 ottobre 2015, è ancora nelle identiche situazioni, per ritardi, definirei fisiologici, della macchina burocratica, lenta nel suo progredire, per non dire, disinteressata alla soluzione del problema.
Lo stato dell’arte è questo: noi cittadini della Valle, utilizziamo la “famosa” strada di “Luciarco”, famosa per le sue pendenze eccessive (vicine al 20%), che, quando la temperatura scende al di sotto dello “zero”, diventa uno strato uniforme di ghiaccio, con tutti i pericoli del caso, soprattutto in considerazione del fatto, che c’è uno strapiombo di 50 metri, alla fine della strada e all’ingresso del ponte.
L’alternativa sono le strade poderali, comunemente utilizzate dalle macchine agricole, però se la temperatura è con il segno meno davanti, presentano strati di ghiaccio in tutta la loro percorrenza, fatta di saliscendi continui, con un elevatissimo tasso di rischioDue giorni fa, una gelata notturna, ha provocato notevolissimi disagi ed il Comune di Cautano, come forma di autotutela, ha fatto sì, con un ordinanza, di chiudere la strada da ambo gli accessi. Situazione di fatto: strada provinciale chiusa, strada comunale chiusa, strada poderale percorribile a rischio.
Un amatissimo giornalista napoletano, Michele Lubrano, era solito dire:” La domanda nasce spontanea”; nella fattispecie: come possono i cittadini campolesi e tocchesi, raggiungere Benevento? Come possono i cittadini di Cautano, Vitulano, Foglianise, raggiungere Montesarchio?
Le risposte, rispettivamente, sono le seguenti: nel primo caso, scendere a Montesarchio e proseguire per Benevento (per chi non fosse al corrente dei tempi di percorrenza, significa: nella normalità 20 minuti e si raggiunge Benevento, oppure più di un ora); nel secondo caso, arrivare a Benevento e proseguire per Montesarchio con la stessa tempistica precedente.
Si pensi, soprattutto, agli studenti pendolari, che viaggiano con i pullman e che subiscono questo notevolissimo disagio, costretti a fare un “viaggio” con più di una ora di percorrenza.
Perché accade tutto questo? Perché non ci sono i mezzi e gli strumenti idonei per far fronte ad una situazione che non è assolutamente di emergenza, ma di normalità meteorologica di paesi collinari? Perché una strada provinciale è stata lasciata abbandonata al suo destino? Perché Provincia e Comuni sono depotenzializzati negli interventi di ordinaria amministrazione? Perché si pretendono le tasse e non si forniscono i servizi? Perché? Quanti perché senza risposta. È triste pensare al rapporto inversamente proporzionale che esiste tra macchina pubblica e cittadino, secondo una regola matematica: più tasse si pagano, meno servizi si ricevono!
Cari lettori, deve scapparci il morto per far intervenire qualcuno? Beh! Io non ci sto! Bisogna dire basta e pretendere dai nostri amministratori: comunali, provinciali, regionali e statali, per quanto di loro competenza, che facciano il loro dovere, perché sono stati eletti non ad un concorso di bellezza, ma ad espletare le proprie funzioni, secondo la regola codicistica del “buon padre di famiglia”, con la consapevolezza del ruolo di responsabilità che ricoprono.
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