“Solidarietà ai migranti prima vittime delle guerre, poi degli scafisti ed infine dei faccendieri dei centri d accoglienza”. Questa la posizione dell'Associazione Altrabenevento che stigmatizza al contempo l'operato della Prefettura per il “disastro con le autorizzazioni alle strutture non idonee”.
Altrabenevento commenta gli ultimi sviluppi della vicenda immigrati nel Sannio. Con il comportamento del sindaco PD di Vitulano “che ha addirittura chiuso un strada con motivazioni ridicole per impedire l'accesso ad un gruppo di migranti che sono deportati tra centri di accoglienza che risultano non idonei benchè autorizzati”.
“Clamoroso” - aggiunge Gabriele Corona, presidente dell'associazione Altrabenevento - “è proprio il caso del centro allestito in un agriturismo di Vitulano prima autorizzato dalla Prefettura e poi chiuso per motivazioni ancora oggi non chiare. Il 4 gennaio i migranti ospitati furono improvvisamente trasferiti in una struttura (ex conigliera) a Benevento in contrada San Chirico, gestita dal consorzio Maleventum diretto da Paolo Di Donato, autorizzata dalla Prefettura ma subito dopo chiusa perché il condono non è mai stato pagato e neppure è mai stato rilasciato il certificato di agibilità. I migranti furono allora trasferiti più volte in vari centri”.
Il 14 gennaio, Altrabenevento denunciò al Fatto Quotidiano che l'ex conigliera non era l'unica struttura non idonea autorizzata dalla Prefettura citando, ad esempio, il falso certificato di agibilità relativo al centro di accoglienza di Madonna della Salute, gestito sempre da Di Donato.
Tre giorni fa quella struttura è stata sequestrata dalla magistratura che proprio in relazione a quel documento ritenuto falso ha iscritto nel registro degli indagati per truffa ai danni dello stato, la proprietaria Nunzia Romano, il marito Angelo Collarile, imprenditore rinviato a giudizio per le gare di appalto truccate con l'endoscopio, e l'amministratore del Consorzio Maleventum, Giuseppe Caligiure. “Anche in questo caso” - aggiunge Corona - “non si comprende come aveva fatto la Prefettura a rilasciare l'autorizzazione considerato che l'edificio era in parte abusivo e non condonato e quindi non avrebbe potuto avere in nessun caso il certificato di agibilità”.
Dopo la chiusura di questa struttura è cominciata l'odissea dei migranti, esasperati per questi continui e improvvisi trasferimenti, che sono stati in parte destinati a Santa Maria a Toro, nel comune di San Nicola Manfredi, in un centro gestito dallo stesso imprenditore della struttura di Madonna della Salute e poi a Vitulano nell'agriturismo chiuso il 4 gennaio.
“Queste” - conclude Corona - “non sono le uniche contraddizioni della Prefettura che deve assumersi le responsabilità per la gestione molto confusa dell'emergenza migranti. E' materia delicata che merita grande attenzione perché mette in circolo molti soldi pubblici che possono ingrassare faccendieri e delinquenti, a danno dei migranti e dei cittadini italiani”.
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