Prevenzione e contrasto, ascolto e accompagnamento, solidarietà ed educazione: nasce lo “Sportello antiusura” della Caritas diocesana. Don Alfonso Calvano (direttore Caritas): “E’ un’opera-segno”.
Con la collaborazione e la vasta esperienza maturata in 15 anni dalla Fondazione antiusura “Interesse Uomo”, convenzionata con l’associazione “Libera”, apre ufficialmente i battenti lo Sportello antiusura “Mano Amica” della Caritas diocesana, fortemente voluta dal vescovo della Diocesi don Mimmo Battaglia. Anche se nella provincia di Benevento le denunce contro l’usura sono calate rispetto al passato, forse per paura o per omertà o per sfiducia verso le istituzioni, il territorio sannita non è immune da questo fenomeno, tanto che i dati Istat evidenziano che il Sannio viaggia su ritmi più alti rispetto alle altre provincie della Campania (Campania e Calabria sono le due regioni a più alto rischio usura). “Si tratta di un’opera-segno che va incontro – ha spiegato il direttore della Caritas diocesana don Alfonso Calvano – alle difficoltà del territorio della nostra Diocesi, che sono tante soprattutto dal punto di vista economico, per aiutare le persone attraverso l’ascolto e l’accompagnamento. Soprattutto negli ultimi anni – ha sottolineato don Alfonso – la Chiesa e il mondo del volontariato si sono trovati praticamente da soli ad affrontare certe problematiche. E’, per questo, ancora più necessario fare rete con chi già si occupa di tali tematiche”.
Obiettivo di questo Sportello sarà, dunque, quello di offrire percorsi di prevenzione, di aiuto e di assistenza alle persone che vivono particolari e delicate situazioni di disagio economico, per non farle cadere vittime degli usurai, attraverso prestiti di garanzia che abbiano funzione pedagogica per educare a saper gestire i soldi e per denunciare coloro che praticano il reato di usura. “Anzitutto – ha esordito don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di Libera e presidente della Fondazione Antiusura “Interesse Uomo" – voglio esprimere piena gratitudine al vescovo don Mimmo per questo segno visibile che ha voluto dare come attenzione della Chiesa verso il territorio che abita. Un segno visibile che è il mettere in pratica il Vangelo. L’usura è un male antico quanto l’uomo”. Alla base di un rapporto usuraio c’è, da una parte, un’urgenza di trovare denaro per lo più perché non si riescono a pagare le bollette e, dall’altra, un’offerta che può apparire come la via più facile e rapida per chi si trova in difficoltà.
“C’è un’usura identificabile – prosegue don Marcello – che è quella dei clan e della malavita organizzata che ingrassano le proprie casse, e un’usura non identificabile o poco identificabile che si consuma tra le mura domestiche della famiglia e tra le amicizie strette. Quanto da noi fatto, in tutti questi anni per prevenire e contrastare questo crimine, resta comunque una goccia nell’oceano in quanto possiamo mettere soltanto cerotti in un panorama che vede il nostro sistema economico terribilmente malato. Noi possiamo mettere soltanto cerotti, come strumento di cambiamento della mentalità corrente, a persone fragili che il nostro sistema sociale, ormai smantellato, sta mettendo in una pericolosa condizione di rischio. L’usura è un verme che esce da un cadavere in putrefazione”.
Ciò che pesa in modo decisivo sul rapporto tra usurato e usuraio è la convinzione della vittima di non avere alternative alla propria situazione e di avere solo l’usuraio come benefattore che, nel momento del bisogno, lo ha aiutato. “Questo Sportello antiusura – ha dichiarato il vescovo della Diocesi don Mimmo Battaglia – è un primo tentativo di risposta a quello che è un bisogno concreto del nostro territorio, a quelle che sono le ferite, le fragilità e le fatiche. E’ ora di passare dal solo assistenzialismo fine a sé stesso al rendere protagoniste le persone, ad ascoltarle, a non lasciarle da sole liberandole dalle catene attraverso la loro responsabilizzazione, che può avvenire soltanto nella corresponsabilità di tutti per tutti e nel farci carico delle difficoltà gli uni degli altri. Tre le parole-chiavi: prevenzione, solidarietà e accompagnamento. Prevenzione attraverso l’educazione alla legalità e alla giustizia sociale, solidarietà attraverso l’ascolto e accompagnamento dando speranza attraverso azioni concrete. Su queste tre basi – ha concluso don Mimmo – sorgeranno anche altri due tentativi di risposta: la Casa della Pace e la cooperativa di comunità “I Care”, che verrà presentata sempre nell’Episcopio di Cerreto Sannita sabato 24 giugno”. Referente dello Sportello antiusura “Mano Amica” sarà Giuseppe Conti e lo Sportello starà aperto presso la sede della Caritas diocesana (Cerreto Sannita, via Coste, 1) il martedì dalle ore 10 alle ore 12 e il giovedì dalle ore 16 alle ore 19.
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