Scrive la figlia del Maestro Del Donno, ringraziando per l'omaggio ricevuto dal padre per i suoi 90 anni.
"Del DonNOVANTA ha costituito la tappa finale di festeggiamenti che si sono svolti su tutto il territorio nazionale ed europeo, una lunga marcia di avvicinamento all’evento tenutosi a Benevento e coinciso con il compleanno del maestro Antonio Del Donno. Il mio compito, quello di raccontare mio padre, è stato piuttosto difficile, perché per quanto io possa aver tentato di essere il più possibile fedele al suo pensiero, alla sua natura, è cosa ben diversa ascoltare dalla sua voce le riflessioni, le idee, percepire la sua straordinaria umanità.
Quanti lo conoscono sanno bene che la sua assenza non è dipesa da una mancanza di volontà, ma dalla sua profonda timidezza e riservatezza. Gli elogi li lascia agli altri, ai personaggi illustri, lui appartiene ad una categoria protetta, a quelli spinti dalla passione, dall’amore, dalla semplicità. Lascio dunque la mia testimonianza di figlia che ha la fortuna di vivere tutt’oggi il proprio padre, uomo ed artista fuso in un’unica espressione: quella del cuore. Le sue opere, i suoi quadri, non sono altro che lo specchio di ciò che lui è. In ogni sua pennellata impressa su una tela, c’è la sua forza, la sua energia, la sua voglia di vivere, di denunciare…
Così nei Vangeli si legge tutta la sua religiosità, la sua spiritualità; così come dimostra tutta la sua umiltà nell’utilizzo di materiali poveri e nei soggetti dei suoi scatti fotografici. Sono passati tanti anni, ma la voglia di raccontare e di raccontarsi attraverso la sua arte, il suo linguaggio preferito, non è mai diminuita. E lo fa appunto con “la Tagliola”, “la seduzione”, “la X”- “trovare il valore dell’incognita”, “destinazione finale”, “la legge della giungla”, “la giostra umana” e tante altre. Opere attraverso le quali denuncia le trappole che la società tende all’essere umano, facendolo cadere.
Non c’è una differenza tra uomo privato e uomo pubblico, lui è così come appare: aperto, schietto, ironico, di grande generosità. Non ha filtri, un po’ fanciullo sotto questo aspetto, nella sua immediatezza, nella sua spontaneità nell’agire, nel parlare, ed è probabilmente proprio questa la sua forza principale, che gli consente di arrivare ai cuori delle persone.
Il suo essere estroso, anticonformista, l’avere l’occhio lungo sulle cose della vita, la sua apertura mentale, gli ha fornito quella marcia in più per poter donare a noi tutti quelle forti emozioni che le sue opere ci rimandano. Conclusi i festeggiamenti, mi preme ringraziare il Comune di Santa Croce del Sannio, pronto e propositivo nell’organizzare a “Palazzo Vitelli – polo museale DEL DONNO” un pomeriggio di incontri, dal grande spessore umano e culturale con l’intervento del critico d’arte Gianni Garrera. Il comune sannita, di concerto con quello di Benevento, nelle persone dei rispettivi sindaci Antonio Di Maria e Clemente Mastella ha consegnato una targa a mio padre, a testimonianza di una lunga e onorata carriera artistica.
Inoltre, il consiglio comunale di Santa Croce del Sannio, gli ha riconosciuto all’unanimità la cittadinanza onoraria: senza dubbio una grande emozione per un uomo da sempre legato in maniera viscerale alle persone del posto. L’attenzione e la grande disponibilità della Provincia di Benevento ha permesso di dare la giusta collocazione all’interno della Rocca dei Rettori, alle opere del maestro “coccolate” dalla stima e dall’affetto di tutto il personale e tenute a battesimo dalla critica d’arte Francesca Barbi Marinetti.
E’ stato inoltre un grande onore avere il patrocinio dell’Università degli studi del Sannio che ha accolto da subito l’invito ad affiancare questa manifestazione culturale dandole ancora più spessore e lustro, organizzando un incontro presso la Sala DEMM impreziosito dagli interventi degli amici Luigi Meccariello, Salvatore Paladino e del critico d’arte Marcello Francolini.
Ringrazio inoltre l’I.C. Sant’Angelo a Sasso, nella persona del Dirigente Scolastico, Michele Ruscello, uomo di grande cultura e sensibilità che ha voluto far sentire l’affetto suo e di tutto il personale scolastico, affiancandomi e sostenendomi nell’organizzazione della manifestazione.
La realizzazione di Del DonNOVANTA è stata possibile anche grazie al Rotary club sez. di Morcone e alla persona di Filippo Liverini, che con la sensibilità e l’affetto dimostrato nei miei confronti e nei confronti di mio padre, mi hanno sostenuto in questo grande impegno.
Non ultimo il mio ringraziamento va a Nico De Vincentiis, che ha saputo con grande professionalità ed un profondo affetto nei confronti del maestro, coordinare gli incontri delle due giornate beneventane, agli amici e a tutti i nostri concittadini per la vicinanza e considerazione dell’uomo prima e dell’artista poi".
Annarita Del Donno
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