Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Responsabile del Centro Polifunzionale "E' più bello insieme", Agelo Moretti.
"Non si sa perché accadano certe cose, qui a Benevento. Inasprendo i toni di un problema sociale che riguarda la vita e le priorità del governo di una Città, e trascinandoli sul piano personale, qualcuno pensava di colpire solo me, pur se per un motivo apparentemente incomprensibile. Quel qualcuno ha sbagliato e sta sbagliando di molto.
Sono state colpite le Persone del CSP "E' più bello insieme". Sono state colpite le loro Famiglie, che dal 14 luglio hanno avuto un Centro funzionante a singhiozzo ed hanno avuto la chiusura per tutto agosto, uno dei mesi in cui il caldo torrido e le ferie di chi può permettersele accentuano anche la solitudine.
Quei cittadini e quelle cittadine, come Luigi DelloIacovo Donatella Intorcia Vincenzo Ciero Vincenzo Panella e tanti altri che hanno marciato fieri a luglio e che continuano a condividere il loro dolore e la loro rabbia nei post in Facebook come san Giovanni urlava nel deserto, sono l'orgoglio di questa Città ferita. Sono come gli alberi di piazza Taksim ad Instabul che non volevano essere abbattuti, nel 2013.
Oggi il Centro "E' più bello insieme" è "CHIUSO PER MOTIVI BUROCRATICI". Quando un servizio alla Città, importante soprattutto perché destinato alla tutela delle persone più fragili, viene chiuso da una Amministrazione comunale o da un Ambito Sociale, senza motivazioni economiche, si chiama "inefficienza burocratica" non "motivi burocratici".
Sono state erogate risorse finanziarie regionali con una tempestività straordinaria grazie alla bella sensibilità dell'Assessore Lucia Fortini, pur di permettere all'Ambito B1 di continuare il servizio, che invece oggi resta chiuso.
Ora, agosto 2018, ad essere chiusa è l'intera Amministrazione comunale incapace di cogliere il valore del capitale sociale di una comunità, anteponendo le logiche del mercato alle logiche del bene comune e dell'autodeterminazione.
Apprendiamo, infatti, dalla Stampa che la progettazione futura dell'Ambito B1, su proposta del Comune di Benevento, prevede di affidare in appalto ciò che oggi si regge sulla libera scelta degli utenti. Questo è il vero bilancio dell'attacco al CSP "E' più bello insieme" iniziato con un atto amministrativo di sospensione, poi revocato perché illegittimo, e conclusosi ieri con una programmazione sibillina circa il futuro di un servizio del genere.
Gli appalti per i servizi semiresidenziali e residenziali, infatti, non si fanno in alcuna delle Regioni e delle Province più evolute nel campo del Welfare, Benevento compresa, almeno fino a ieri. Sono gli utenti a scegliere cosa fare e dove andare per la loro qualità di vita. I Comuni, gli Ambiti, le Regioni devono solo stabilire le regole del gioco e farle rispettare non dovrebbero entrare anche loro nel gioco.
A chi giova oggi che un Centro venga gestito per appalto direttamente dai Comuni dell'Ambito? Se un'Amministrazione ne ha le forze faccia direttamente le assunzioni del personale ed assicuri un servizio continuativo ai cittadini, entrando nel "mercato".
Se deve procedere per appalto vuol dire che intende sottoporre i "legami di comunità" a gare annuali o, peggio ancora, a procedure di gara da espletare solo allorquando l'Ambito ha programmato e stanziato i fondi, interrompendo i servizi come oggi già accade per tutto il resto del piano sociale di zona, per responsabilità amministrative chiare come l'acqua.
"E' più bello insieme" non si appalta e non è un appalto. "E' più bello insieme" è una Comunità. Una pietra miliare del capitale sociale di questa Città. Nel gioco delle tre carte con cui il servizio è stato interrotto da maggio oggi, mesi in cui ha potuto contare solo sul senso di responsabilità degli Operatori e della Cooperativa Sociale La Solidarietà, oggi è finalmente uscita una quarta carta, dopo uno stillicidio di scuse e di rimpalli vari. Sospensione. Nessuna Sospensione. I fondi non ci sono. I fondi arrivano. Daremo subito i voucher. Ci sono motivi burocratici, non li possiamo dare prima di settembre. Il Centro ci sarà, sarà lì a Via Firenze, ma sarà un appalto gestito da questo Ambito, su proposta di questa Amministrazione comunale. Eccola, la quarta carta.
Sappiate che "E' più bello insieme" è storia, non mercato. Potrà continuare a vivere anche oltre quella sede. Le Amministrazioni cadono, le comunità fondate sul servizio, sui legami di rispetto, fiducia e amore restano. Sappiate che da oltre dieci anni non ho più l'onore di dirigere quel Centro che io stesso ho contribuito a fondare insieme a un gruppo di amici, volontari e soci della Cooperativa Sociale La Solidarietà. Sappiate che nei prossimi mesi sarò impegnato su tanti altri fronti, grazie alla crescita del Consorzio Sale della Terra e grazie alla tanta storia vissuta in Caritas. Sarò, e saremo, perché siamo in tanti, impegnati a diffondere il "Manifesto per una rete dei Piccoli Comuni del Welcome" in tutta Italia e a sperimentare i "Budget Educativi" nelle Scuole Superiori di nove regioni Italiane per contrastare la povertà educativa. Se il vostro obiettivo ero io, avete sbagliato: gli spari sono arrivati diritti al cuore della stessa Città che avete chiesto di governare. Sappiate che, però, avrò sempre i piedi bene impiantati nelle radici di quegli alberi che oggi si oppongono a chi vuole raderli al suolo.
Avete scelto di non avermi, e averci, di fronte e alla pari, nello scambio dialettico ed in una conferenza stampa dai toni di retroguardia che mescolavano pietà e zizzania, alternando l'attenzione ai "bambini" (i disabili del Centro sono tutti adulti) con la carità cristiana (il Centro si basa sui diritti di uno Stato ispirato ai valori cristiano sociali della nostra costituzione non sulla beneficenza di un Sindaco o della sua Amministrazione) e saltando a pie' pari l'analisi del Welfare locale. Addirittura sollecitando la pietà per i poveri dimenticati (i disabili allettati) come se l'inerzia dell'Amministrazione nei loro confronti fosse una ragione per rimanere in silenzio, come se ci fosse un gesto insensibile dei disabili non allettati a rivendicare il loro diritto alla socialità. Sappiate che, da oggi, sarò, e saremo, ancora più vigili e partecipativi di ieri, per contrastare una cultura che vede i disabili come "bambini" o, peggio, come "asset" di un mercato mobiliare.
"E' più bello insieme" ha insegnato alla comunità beneventana cosa vuol dire libertà e partecipazione, non sarà certo questa Amministrazione comunale a fermare questa storia.
PS: nessuna risposta alle sette domande poste. Invece erano importanti. Ma sappiamo attendere".
Angelo Moretti
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