Pubblicata nei giorni scorsi sul Bollettino Ufficiale Regione Campania la nuova normativa.
Si è riunito questa mattina presso la Rocca dei Rettori il Consiglio Provinciale di Bi Benevento che ha innanzitutto discusso sulla materia dei controlli degli impianti di riscaldamento. Infatti, la proposta di rinvio, discussa in Consiglio Provinciale alcuni giorni or sono, per la concessione di una proroga di tre anni del servizio di controllo degli impianti sulle caldaie per uso domestico ad Asea, Società partecipata, è stata nuovamente sottoposta all’attenzione del Consiglio su richiesta del Consigliere Ruggiero. Il rinvio dell’affidamento del servizio all'Asea era stato determinato dal fatto che si vive in una fase di transizione tra una vecchia ed una nuova disciplina regionale in materia.
Intanto, è stata pubblicata nei giorni scorsi sul Bollettino Ufficiale Regione Campania la nuova normativa e il consigliere Ruggiero ha pertanto sollevato la questione per una definizione complessiva della materia. Si è quindi sviluppato un dibattito con un chiarimento di natura tecnica da parte del segretario generale Franco Nardone e si è alla fine deciso di convocare una nuova seduta del Consiglio Provinciale prima della fine dell’anno anche per discutere soltanto dell’argomento della concessione del servizio.
Si è quindi passati a discutere sul secondo punto all’Ordine del giorno: “Definizione degli indirizzi per la designazione di rappresentanti provinciali presso enti, aziende, istituzioni e società partecipate”.
Il presidente Antonio Di Maria ha relazionato sull’argomento sottolineando il fatto che, "con gli Indirizzi proposti in discussione, si colma un vuoto ultradecennale sulla materia perché il Consiglio avrebbe dovuto provvedere già da tempo sull’argomento". Il vicesegretario generale Libera Del Grosso ha quindi letto una relazione tecnica sull’argomento sulla quale si è sviluppato il dibattito.
Il consigliere Ruggiero, annunciando un voto di astensione, ha dichiarato: “Condividiamo la scelta dell’Amministrazione di portare in Consiglio questi Indirizzi, - ha detto il Consigliere - perché è evidente che non possiamo continuare a fare nomine con una norma che risale al 1995. Quello che inquieta non poco è il contenuto della campagna di stampa di questi giorni: abbiamo letto di presunte volontà specifiche di questa nuova Amministrazione in materia di “spoil system” e cioè di interventi radicali sull’establishment che deve essere cambiato, in particolare per quanto riguarda il Consorzio Asi. Credo che siamo andati un po’ oltre, ma da queste notizie è evidente che se tale regolamento oggi in discussione in Consiglio venisse attuato per cambiare gli amministratori in carica dell’Asi non per una esigenza tecnica ma per scelta politica, voglio sottolineare che tale intervento politico è palesemente illegittimo. Per il Consorzio Asi, se è vero che l’Amministrazione attiva vuole giungere a revocare l’intero quadro di rappresentanza del Consiglio Provinciale un anno or sono, valgono norme specifiche previste dalla legge regionale 6 dicembre 2013 n. 19, art. 3, proprio in materia di Asi: dunque si compirebbe un atto illegittimo in violazione della disposizione legislativa che prevede che le nomine durino cinque anni in carica. Dunque il Presidente della Provincia non può revocarli”.
Il consigliere Mario Pepe ha contestato le affermazioni del consigliere Ruggiero specificando che non "si può seguire pedissequamente la Stampa". Si tratta a suo dire: "di un atteggiamento provincialistico". Secondo Pepe: "la cosa rilevante è che il Regolamento in discussione doveva essere approvato almeno 15 anni or sono e che dunque resta in capo a chi non lo ha fatto la responsabilità di tale ritardo". Il primo cittadino di San Giorgio del Sannio ha quindi annunciato voto favorevole alla proposta del presidente Di Maria.
Il consigliere Cataudo ha osservato che, "proprio per la mancanza di un regolamento in materia di nomine, si sono registrati conflitti anche con risvolti di natura giudiziaria per le Società partecipate. Del resto, ha sostenuto il Consigliere, in passato non ci si è mai posta una preoccupazione di confronto in sede consiliare anche con l’opposizione per la scelta dei rappresentanti della Provincia in seno alle Società partecipate. E’ ovvio, d’altra parte, che tutte le scelte sono politiche" ha concluso il consigliere e annunciato voto favorevole.
Il presidente Di Maria ha negato di aver mai fatto operazioni o atti di natura personale nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali. “Io rappresento solo l’interesse dell’Ente amministrato - ha dichiarato - non capisco perché mai sia stato ritirato nella passata Amministrazione il provvedimento relativo agli Indirizzi: forse è stato proprio negli anni precedenti che è stato fatto un ragionamento di natura opportunistica e politica. Io invece mi voglio attenere agli Indirizzi approvati dal Consiglio nell’azione di governo”.
Il consigliere Bozzuto ha affermato che, a suo giudizio, "il Collega Ruggiero condivide gli Indirizzi ma è preoccupato per eventuali contenziosi, anche se non si capisce se questa sua preoccupazione sia in realtà una minaccia di attivare i contenziosi stessi". Alla fine con votazione per alzata di mano il provvedimento è stato approvato con 6 voti a favore e due astenuti.
Si è quindi discusso sul terzo punto all’Ordine del giorno e cioé: “Riconoscimento debiti fuori bilancio – Giudizio Bencivenga Giovanna c/ Provincia di Benevento + 1 – Sentenza della Corte di Appello di Napoli n° 3260/2017 – Liquidazione spese di giudizio - Provvedimenti”.
E’ intervenuto a relazione sull’argomento l’avvocato dell’Ente Giuseppe Marsicano, secondo il quale, "rispetto alla precedente pronuncia del giudice di primo grado, la decisione della Corte di Appello ha abbattuto del 50% le spese a carico della Provincia per un errato intervento di regimazione delle acque da parte dell’Ente ch ha causato danni ad una proprietà privata".
Si è quindi sviluppato un dibattito in materia di contenzioso a carico dell’Ente con un intervento del consigliere Cataudo. E’ quindi intervenuto nuovamente l’avvocato Marsicano il quale ha sottolineato come il “vulnus” vero delle cause pendenti ai danni della Provincia consiste nel fatto che rispetto a cause anche di modesta entità economica gli avvocati esterni abbiano chiesto parcelle “spaventosamente alte”, così le ha definite. “Annualmente si dovevano mettere a Bilancio importi pari a 500mila Euro per sola tale ragione. Mi pare – ha detto Marsicano – di poter dire che abbiamo riportato a norma la procedura e che con quest’anno dovremmo chiudere una fase che è andata avanti anche troppo e che comunque trova la sua conclusione con la collaborazione anche degli stessi avvocati esterni”.
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