Il Consiglio Provinciale di Benevento ha delegato il presidente della Provincia, Antonio Di Maria, a disporre per l’accantonamento sul redigendo Bilancio di Previsione 2019 delle risorse finanziarie necessarie a riavviare le attività della Società provinciale dei rifiuti, Samte.
La decisione è stata assunta a voti unanimi al termine di un dibattito al quale hanno partecipato, oltre ai Consiglieri provinciali, anche l’Amministratore unico, il tecnico e l’advisor legale della Samte. In Sala era presente una delegazione dei lavoratori Samte, che temono per il proprio posto di lavoro, nonché numerosi Sindaci. Presieduto dallo stesso Di Maria, il Consiglio era stato convocato dal presidente in considerazione della situazione di acuta e drammatica difficoltà in cui versa la Samte dopo l’incendio allo Stir dello scorso mese di agosto che ne ha bloccato le attività e costretto a conferire i rifiuti di tutta la Provincia in altri impianti di lavorazione campani con aggravio di costi.
La seduta del Consiglio si è aperta con una Relazione dello stesso presidente Di Maria che, nei giorni scorsi, ha presieduto o partecipato ad alcuni incontri sul tema della tenuta seriamente a rischio del ciclo dei rifiuti nel Sannio. Di Maria ha evidenziato le pesanti criticità del comparto che trova origine in cause lontane nel tempo, oltre che nel devastante incendio di agosto 2018.
Paradossalmente, una delle cause della crisi Samte sta nel fatto che la imponente raccolta differenziata che il Sannio realizza si traduce in minori conferimenti di frazione indifferenziata allo Stir, producendo dunque pesanti diseconomie per un impianto progettato per lavorare almeno 80mila tonnellate per anno. Molti Comuni, inoltre, non hanno pagato i servizi loro resi da Samte creando uno sbilancio di circa 5 milioni di Euro per la Società provinciale; ed ancora: la Samte deve provvedere a gestire le discariche “post mortem”, piene al 90% di rifiuti non prodotti nel Sannio, ma che il Sannio è comunque costretto a pagare anche se una legge regionale dice l’esatto contrario; altre cause ancora di natura tecnico-amministrativa già evidenziate da un Rapporto del Ministero dell’Economia e Finanze hanno infine prodotto il Concordato preventivo fallimentare.
Rispetto a questa massa di criticità, Di Maria ha chiesto al Consiglio il via libera per le seguenti linee di azione: 1) un finanziamento straordinario, quale anticipazione di cassa, pari a 530mila Euro per la ripresa delle attività di Samte mediante opere di bonifica alla discarica commissariale di Sant’Arcangelo Trimonte; 2) la rivisitazione dell’intero ciclo gestionale dei rifiuti nel Sannio; 3) la contestazione alla Regione dell’iniquo pagamento a carico dei cittadini del Sannio della manutenzione delle discariche “post mortem”, volute dalla Gestione Commissariale, sature di rifiuti di altre Province e che procurano al Sannio, oltre al danno ambientale, anche quello economico.
Di Maria ha infine precisato che, per quanto riguarda Sant’Arcangelo Trimonte, la ripresa dei conferimenti nella discarica consortile non riguarda affatto la frazione indifferenziata dei rifiuti forestieri, come accadeva un tempo, ma solo quella umida tritovagliata stabilizzata prodotta dallo Stir di Casalduni. Nel dibattito sono intervenuti i Consiglieri Provinciali: Carmine Montella, Mario Pepe, Giuseppe Ruggiero, Claudio Cataudo, Renato Lombardi. Per la Samte hanno preso la parola, nella rispettiva qualità, Domenico De Gregorio, Paolo Viparelli e Antonio Pio Morcone. Al termine del dibattito la proposta del Presidente Di Maria ha ottenuto il via libera incondizionato dal Consiglio. Ha quindi preso la parola il Sindaco di Paduli, Domenico Vessichelli.
Questi ha lamentato la scarsa sensibilità che avrebbe dimostrato il Consiglio nei confronti delle popolazioni di Sant’Arcangelo T., della stessa Paduli e di Apice; ha dichiarato che chiederà al Prefetto di essere ascoltato al più presto ed ha infine chiesto con forza il promesso ristoro ambientale per tutta l’area interessata. E’ infine intervenuta Giannaserena Franzè della Cgil per conto dei lavoratori Samte. Il Consiglio ha infine ascoltato le comunicazioni del Presidente Di Maria su due interrogazioni del Consigliere Ruggiero, la prima concernente una presunta incompatibilità del consulente del Presidente per questione rifiuti, l’avv. Nicola Boccalone, che è anche Amministratore di Irpinia Ambiente; la seconda relativa ai Comuni morosi nei confronti di Samte
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