Al cinema multisala Gaveli è stata presentata l’anteprima sul film-documentario che racconta la storia di Irma testa, la prima pugile italiana a qualificarsi, all’età di 18 anni, alle Olimpiadi.
Irma Testa, cresciuta in una realtà difficile del napoletano, come quella di Torre Annunziata, trascorre mesi di ritiro lontano dal suo ambiente. Non mancano le aspettative, così come le inevitabili tensioni, logica conseguenza di tante situazioni che un giovane, inevitabilmente, va ad accumulare. Tanti sono i dubbi che serpeggiano nella mente della giovane pugile, soprattutto il chiedersi se fosse la scelta giusta sacrificare la sua gioventù per i propri obiettivi.
Il film è una produzione Indyca con Rai Cinema, prodotto da Michele Fornasero per la regia di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman. Il cast è formato da Irma Testa, Lucio Zurlo, Emanuele Renzini, Ugo Testa, Simona Ascione, Anna Cirillo. All’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma, in concorso per la sezione “Alice nella città”, il film ha riscosso diversi consensi dalla critica.
Alessandro Cassigoli, uno dei registi del film, si è soffermato sulla protagonista: “Irma l’ho conosciuta in una palestra di Torre Annunziata. Era nel 2014, parliamo di una ragazzina, ma subito mi era sembrato un personaggio molto interessante, non perchè fosse una pugile, ma si vedeva che ci fosse qualcos’altro: voleva vivere la sua vita di ragazza ma non poteva, perché già si stava allenando ad Assisi in Nazionale e aveva dei conflitti. Un anno dopo, nel 2015, siamo ritornati per incontrarla e abbiamo passato un poco di tempo con lei, come di solito avviene per un documentario. Poi siamo partiti non sapendo cosa sarebbe successo - ossia - che Irma si sarebbe qualificata per le Olimpiadi e tante altre cose”.
Non si tratta del classico reportage. “Vero -conferma Alessandro - l’intento era trasmettere al pubblico dei messaggi attraverso le scene, senza, ad esempio, la realizzazione di alcuna intervista. Ci siamo avvalsi di collaboratori che lavorano per il cinema, come il direttore della fotografia Giuseppe Maio, lo sceneggiatore e il montatore. Non c’è nulla di scritto e recitato in questo film, ma seguivamo i momenti della vita di Irma, nel senso che stavamo da lei per due settimane, poi ritornavamo dopo cinque mesi. Alla fine è venuto fuori un prodotto che è molto simile ad un film. Irma ha una grande predisposizione per la macchina da presa. Non sente ilil peso la telecamera ed è molto naturale. Sembra che faccia veramente l’attrice. Ovviamente, c’è voluto un po’ di tempo per farla abituare, ma dopo un anno si è sciolta, sia lei che alcuni personaggi che fanno parte del film. Sua madre è fantastica, così come suo fratello Ugo. A Torre Annunziata ci siamo trovati bene, abbiamo girato liberamente. Irma - fra l’altro - è un appassionata di cinema. Nel film – conclude - Cassigoli - si è trovata a dover affrontare una sconfitta che per lei era qualcosa di inusuale”.
Diverse, nonostante la giovanissima età, sono state le medaglie vinte da Irma. Nel 2015, a 17 anni, vince la medaglia d’oro ai mondiali femminili juniores in Taiwan, ma viene anche premiata come miglior pugile del mondiale. Nello stesso anno si laurea campionessa europea di pugilato e vince il premio come miglior pugile della competizione. Nel 2016 si qualifica per le Olimpiadi di Rio de Janeiro, diventando anche la prima pugile italiana a partecipare ad un’olimpiade. Grazie alle tante vittorie e alla sua giovane età, è considerata la pugile under 20 più forte al mondo. Ai campionati dell’unione Europea di Cascia, nel 2017, vince la medaglia di bronzo.
Claudio Donato
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