Uil Avellino/Benevento rende noto che, nell’ambito dei tavoli previsti dal “Patto per la Fabbrica” è stato predisposto il documento congiunto UIL, CGIL, CISL e Confindustria sulla predisposizione del prossimo Accordo di Partenariato 2021-2027
L’Accordo di Partenariato è lo strumento previsto dalla proposta dei Regolamenti della Commissione Europea nell’ambito del quale gli Stati membri delineano la loro strategia, le priorità e i metodi di intervento per l’impiego dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei (Fondi SIE). Crediamo che non sfugga a nessuno l’importanza del documento che è frutto di un lungo lavoro unitario e congiunto con Confindustria.
Con tale documento UIL, CGIL, CISL e Confindustria ribadiscono l’importanza del mondo delle imprese e del mondo del lavoro nelle priorità di investimento nel Paese. Il documento è suddiviso su tre capitoli: elementi chiave per la redazione del prossimo Accordo di partenariato; gli aspetti metodologici; il partenariato e la comunicazione. Nel primo capitolo abbiamo inteso esplicitare i temi di maggiore rilevanza di cui il prossimo Accordo di Partenariato dovrà tenere conto per rafforzare le azioni di sostegno alle imprese e al lavoro di qualità. Nel secondo capitolo sono stati messi in primo piano i principali aspetti metodologici che dovranno essere considerati nella redazione dell’Accordo di Partenariato e, più in generale, nell’impostazione dei Programmi Operativi 2021-2027.
Il terzo capitolo è dedicato al tema del partenariato e alla comunicazione delle politiche di coesione in cui UIL, CGIL, CISL e Confindustria ritengono il dialogo con le parti economiche e sociali uno degli elementi chiave per l’attuazione dell’intera politica di coesione e degli investimenti strategici nel Paese. Inoltre, a livello nazionale è partita una consultazione partenariale, che si si concluderà nel mese di settembre per la redazione dell’Accordo di Partenariato 2021-2027.
Sono stati individuati cinque tavoli tematici che corrispondono alle priorità di policy delle prossime politiche di coesione: una “Europa più Intelligente”, attraverso l’innovazione e il sostegno alla trasformazione industriale, in particolare delle PMI più dinamiche, attraverso le Strategie di Specializzazione Intelligente; una “Europa più verde”, attraverso azioni sulla sostenibilità, ambiente e territorio; una “Europa più connessa”, nella mobilità e nelle connessioni digitali; una “Europa più sociale”, implementando il pilastro europeo dei Diritti Sociali; una “Europa più vicina ai cittadini”, attraverso progetti di sviluppo locale integrato.
Le regioni europee, che vivono oggi una situazione di grande tensione sociale e istituzionale per effetto delle incertezze politiche dell’Unione e della forte competizione internazionale, avranno bisogno nei prossimi anni di un’Europa unita e coesa, sia a livello sociale, sia con riferimento alle politiche indirizzate allo sviluppo e alla competitività del sistema economico.
La politica di coesione gioca in questo contesto un ruolo di primaria importanza: le scelte di indirizzo che verranno assunte hanno valenza determinante, in quanto sono in grado di riflettere le sfide future e i bisogni dell’Unione post-2020. Per quanto riguarda il nostro Paese, secondo il Country Report della Commissione Europea sull’Italia, la crescita della produttività totale dei fattori è inferiore rispetto alla media dell’UE, e occorrono investimenti adeguati per ridurre le disparità regionali. In particolare, l’Allegato D del rapporto identifica gli orientamenti e i settori ritenuti prioritari che potranno essere finanziati dalla politica di coesione 2021-2027 nel nostro Paese, dando grande importanza alle azioni dirette a contrastare il rallentamento degli investimenti e la crescente disparità regionale, e volte a garantire uno sviluppo sostenibile che metta al centro l’impresa e il lavoro di qualità, leve motrici di crescita e di competitività.
Impresa e lavoro rappresentano infatti lo strumento per il raggiungimento degli obiettivi strategici della politica di coesione e, allo stesso tempo, le imprese, i lavoratori e le persone in cerca di occupazione sono anche i destinatari (beneficiari finali) degli interventi. Ogni intervento per imprese e lavoro sarà quindi strettamente legato al raggiungimento degli obiettivi della politica di coesione. Confindustria, CGIL, CISL e UIL condividono l’impostazione generale dei lavori per la redazione dell’Accordo di Partenariato 2021-2027, pur ritenendo che su alcune tematiche debba essere posta maggiore attenzione. Sarà ad esempio necessario che gli interventi nelle Regioni del Mezzogiorno siano in grado di contribuire in modo significativo a colmare il divario con il Centro Nord. Il Sud è infatti in ritardo sotto diversi punti di vista (investimenti immateriali, infrastrutture di trasporto, qualità e tasso di occupazione), ma possiede alcuni elementi di vitalità che vanno rafforzati.
“Con questo documento – afferma Fioravante Bosco (Uil Av/Bn) - Confindustria, CGIL, CISL e UIL intendono approfondire alcuni elementi chiave che riguarderanno il prossimo Accordo di Partenariato, sia sotto il profilo del metodo che sotto quello del merito, ponendo allo stesso tempo attenzione al miglioramento dell’impianto di programmazione attraverso un più efficace coinvolgimento del partenariato”.
:: Questo articolo è stato stampato dal quotidiano online ilQuaderno.it ed è disponibile al seguente indirizzo:
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