Etna: colata dal cratere Sud-Est, flusso verso Monte Supino. Niente di nuovo per la maggior parte dei residenti locali, abituati a convivere da sempre con questo fenomeno della natura
L'Etna, situato sulla costa orientale della Sicilia, è uno dei vulcani più attivi al mondo e rappresenta una delle meraviglie naturali più affascinanti. Negli ultimi decenni, ha attirato l'attenzione internazionale a causa delle sue eruzioni spettacolari. In questo articolo, esploreremo il tipo di vulcano che è l'Etna, discuteremo la pericolosità delle sue eruzioni e ricorderemo un tentativo di controllare la tracimazione della lava intrapreso dal professore Barbari dell'Università di Pisa negli anni '90.
L'Etna è un vulcano complesso che presenta caratteristiche sia esplosive che effusive. È classificato come un vulcano a scudo, che si forma attraverso l'emissione di colate laviche fluide che si estendono per grandi distanze. L'Etna è noto anche per le sue eruzioni stromboliane, che producono esplosioni periodiche di cenere, lapilli e bombe vulcaniche.
Nonostante la sua attività costante, l'Etna è generalmente considerato un vulcano relativamente sicuro. Le eruzioni spesso avvengono sulle pendici del vulcano, lontano dai centri abitati, permettendo alle autorità di evacuare le persone e prendere le necessarie precauzioni. Tuttavia, ci sono state eccezioni in cui le eruzioni sono avvenute in prossimità di centri abitati, causando danni e richiedendo l'intervento delle autorità per garantire la sicurezza delle persone.
Nel 1992 il professor Franco Barberi, geologo dell'Università di Pisa, intraprese un audace tentativo di controllare la tracimazione della lava dell'Etna utilizzando una tecnica chiamata "sistema di canalizzazione". L'idea era di creare una serie di canalizzazioni artificiali per deviare il flusso di lava in modo da ridurre il rischio per le comunità circostanti.
Il professor Barberi e il suo team lavorarono duramente per realizzare questo progetto ambizioso. Tuttavia, nonostante gli sforzi, il vulcano dimostrò la sua imprevedibilità e la lava trovò comunque un percorso alternativo, sfuggendo al controllo delle canalizzazioni. Questo episodio dimostrò la grande sfida che rappresenta la gestione e il controllo delle eruzioni vulcaniche, anche con le più avanzate tecnologie a disposizione.
:: Questo articolo è stato stampato dal quotidiano online ilQuaderno.it ed è disponibile al seguente indirizzo:
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