Via libera alla libera circolazione aerea e marittima, ma restano i controlli alle frontiere terrestri.
Dalla mezzanotte di domenica 31 marzo 2024, Romania e Bulgaria entreranno a far parte (parzialmente) dell'area Schengen, lo spazio di libera circolazione che conta già 26 stati membri. I cittadini degli Stati Schengen non avranno più bisogno di esibire il passaporto o il visto per entrare in Romania e Bulgaria via aerea o marittima.
Tuttavia, l'ingresso via terra rimane al momento soggetto a controlli, a causa dell'opposizione dell'Austria, che teme un aumento dell'immigrazione clandestina. Il governo austriaco ha infatti esercitato il veto all'ingresso completo di Romania e Bulgaria nello spazio Schengen, paventando un rischio per la sicurezza nazionale. La decisione di Vienna ha creato tensioni con gli altri stati membri, che hanno accusato l'Austria di mettere a rischio la coesione dell'Unione Europea.
L'area Schengen, istituita nel 1985 con l'accordo omonimo firmato in Lussemburgo, è uno spazio di libera circolazione che comprende 26 stati membri dell'Unione Europea, più 4 stati associati (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). In quest'area, i cittadini possono viaggiare liberamente senza dover attraversare controlli alle frontiere interne.
L'area Schengen conta oltre 446 milioni di abitanti e copre una superficie di 4.312.000 chilometri quadrati. L'abolizione dei controlli alle frontiere ha portato a numerosi benefici, tra cui maggiore facilità di viaggio per i cittadini, spostarsi da un paese all'altro è diventato più semplice e veloce. Incentivo al turismo e al commercio, la libera circolazione ha favorito lo sviluppo del turismo e del commercio all'interno dell'area Schengen. Rafforzamento dell'integrazione europea, l'area Schengen è un simbolo della coesione e dell'integrazione europea.
I 26 stati membri dell'Unione Europea che fanno parte dell'area Schengen sono
L'area di libera circolazione di Schengen presenta le seguenti caratteristiche:
L'opposizione dell'Austria all'ingresso pieno di Romania e Bulgaria nell'area Schengen evidenzia le sfide che l'Unione Europea deve ancora affrontare in materia di gestione dei flussi migratori e sicurezza interna. La rimozione dei controlli alle frontiere interne richiede un sistema di cooperazione rafforzato tra le forze di polizia e di controllo dei diversi Stati membri.
L'allargamento dell'area Schengen a Romania e Bulgaria, seppur parziale, rappresenta un passo avanti importante per l'integrazione europea e per la libera circolazione dei cittadini. Il futuro dell'area Schengen dipenderà dalla capacità dell'Unione Europea di gestire le sfide legate all'immigrazione e di rafforzare la sicurezza interna.
:: Questo articolo è stato stampato dal quotidiano online ilQuaderno.it ed è disponibile al seguente indirizzo:
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