Un dramma annunciato nel cuore di Scampia. Intorno alle 22:30 di lunedì 22 luglio, il crollo di un ballatoio della Vela Celeste ha causato la morte di una persona e ha lasciato altre cinque gravemente ferite. Terminata l’evacuazione dei piani alti, continuano le operazioni di soccorso.
Lunedì 22 luglio, intorno alle 22:30, il silenzio della notte estiva è stato squarciato da un boato nella Vela Celeste, uno dei pochi edifici ancora in piedi nell'insediamento popolare di Scampia a Napoli. Un ballatoio di collegamento è improvvisamente crollato, coinvolgendo sette persone che si trovavano sul posto. Il bilancio attuale è tragico: un morto, due feriti gravi e tre feriti lievi.
Le squadre dei Vigili del fuoco sono arrivate rapidamente sul luogo del disastro, seguite dai mezzi di soccorso e dalle forze dell'ordine. I vigili hanno lavorato incessantemente per estrarre le persone dalle macerie e mettere in sicurezza l'area. I feriti sono stati trasportati d'urgenza negli ospedali vicini, mentre le operazioni di soccorso e messa in sicurezza continuavano per tutta la notte.
"È stato un inferno", ha dichiarato uno dei primi soccorritori arrivati sul posto. "Le macerie, il buio e il caos rendevano tutto molto difficile. Abbiamo dovuto lavorare con grande attenzione per evitare ulteriori crolli".
La vittima accertata è un uomo di 45 anni, residente nella Vela Celeste. I due feriti gravi sono in condizioni critiche ma stabili, mentre gli altri tre feriti hanno riportato lesioni meno gravi. Tutti sono stati trasportati d'urgenza agli ospedali più vicini, dove sono stati immediatamente sottoposti alle cure necessarie.
Le cause del crollo non sono ancora chiare. Tuttavia, alcuni residenti hanno segnalato da tempo la precarietà delle strutture della Vela Celeste. "Questa tragedia era annunciata", ha affermato un abitante della zona. "Da anni denunciamo lo stato di degrado e la mancanza di manutenzione delle Vele, ma nessuno ci ha mai ascoltato".
La Vela Celeste è una delle poche strutture rimaste in piedi a Scampia, dopo la demolizione delle altre Vele decisa per offrire ai residenti sistemazioni più dignitose. Le Vele di Scampia, costruite negli anni '70, sono diventate nel tempo simbolo di degrado e criminalità. Nonostante i tentativi di riqualificazione, molti edifici versano ancora in condizioni fatiscenti.
La tragedia ha suscitato forti reazioni tra i residenti e le autorità locali. "È inaccettabile che nel 2024 si muoia ancora per il crollo di edifici fatiscenti", ha dichiarato il sindaco di Napoli, intervenuto sul luogo dell'incidente. "Faremo tutto il possibile per accertare le responsabilità e prevenire ulteriori tragedie".
Anche le associazioni dei residenti hanno espresso il loro sdegno. "Da anni chiediamo interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle Vele", ha dichiarato un portavoce. "Questa tragedia poteva e doveva essere evitata."
Nelle ore successive al crollo, è stata ordinata l'evacuazione dei piani alti della Vela Celeste. Le famiglie sono state temporaneamente trasferite in strutture di accoglienza predisposte dal comune. "La priorità ora è garantire la sicurezza delle persone", ha dichiarato un responsabile della protezione civile.
Le autorità hanno avviato un'indagine per accertare le cause del crollo e individuare eventuali responsabilità. Gli inquirenti stanno esaminando la struttura dell'edificio e raccogliendo testimonianze dai residenti e dai soccorritori.
La tragedia della Vela Celeste ha riacceso i riflettori sulle condizioni di degrado in cui versano molte aree di Napoli. Mentre i soccorritori continuano a lavorare tra le macerie, la comunità di Scampia si stringe nel dolore, chiedendo giustizia e interventi concreti per evitare che simili disastri si ripetano in futuro.
Crediti: Video La7 / Foto Vigili del Fuoco
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