Saldi e consumi. Intervista a Nicola Romano, presidente di Confcommercio Benevento

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Saldi e Consumi secondo ConfcommercioSaldi e Consumi secondo Confcommercio

I dati emersi dalle statistiche nazionali relativi agli acquisti per i saldi appena avviati sembrano rassicuranti. Ma il presidente di Confcommercio di Benevento smorza gli entusiasmi sulle previsioni di acquisto in occasione dei saldi invernali 2017. 

Quali sono le previsioni di spesa per i cittadini beneventani?

I dati nazionali prevedono una spesa di 344 euro a famiglia. Il dato sembra rassicurante, ma indica la media tra città con reddito pro-capite assolutamente diverso, Di sicuro a Parma si spenderà di più che a Vibo Valentia. A Benevento, che è tra le dieci città più povere d’Italia, si prevede che le famiglie spenderanno tra i 200 e i 220 euro. Sono pessimista, dal momento che nel periodo novembre-dicembre la spesa è calata anche rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Quali responsabilità individua per la crisi del commercio?

Non è colpa di nessuno o almeno… di nessuna amministrazione particolare. Anni di mancata progettualità si concretizzano nella situazione attuale. Chi può va a spendere altrove, in luoghi dove evidentemente c’è stata una politica diversa, direi olistica, di coinvolgimento di vari attori amministrativi”. 

Dall’osservatorio speciale del ruolo che occupa quali sono le realtà virtuose cui fare riferimento?

Penso a Mantova, città che frequento ormai da vent’anni, a Bolzano, a Trento, città strutturalmente simili alla nostra. Potremmo prendere spunto dagli esiti della loro capacità progettuale, mutuando la loro operosità e gli schemi operativi da adattare ovviamente alla nostra realtà.

Quali modelli prenderebbe come esempio virtuoso da imitare?

Tutte le esperienze citate hanno in comune lo studio per la valorizzazione del territorio, che diventa visibilità, benessere e offerta turistica. Il Trentino offre i famosi mercatini di Natale, che hanno attratto tanti cittadini beneventani nel periodo 8-31 dicembre. Sono stati organizzati più di cento pullman per andare a visitarli. Perché non pensare di replicare l’iniziativa a Benevento? Siamo ricchi di tradizione artigianale in tutti i settori per poter allettare potenziali turisti. Ripartiamo dalla valorizzazione delle bellezze strutturali. Potremmo anche noi allestire i nostri mercatini utilizzando magari lo spazio antistante il Teatro Romano o i vicoli del centro storico come location in cui attrezzare gli stand.

A quali bellezze si riferisce?

Abbiamo delle chiese che potremmo inserire in percorsi storico-culturali. Tutto ciò potrebbe essere il volano della nostra economia. Per far partire i saldi occorre far ripartire la città. Il commercio non è una questione avulsa dalle altre.

Le iniziative messe in campo di recente vanno nel senso da lei auspicato?

Le iniziative adottate sono encomiabili ma non possono ritenersi esaustive per far ripartire l’economia. Anche le luminarie o l’albero di Natale possono al massimo rinforzare bar e pub limitrofi, ma sono espressioni riduttive di una potenzialità della città che è ben diversa. Insomma… bisogna attivare le leve giuste.

In un’intervista rilascialta al Quaderno lo scorso anno, il presidente della Confesercenti provinciale, Gianluca Alviggi, auspicava il ripristino della viabilità lungo Corso Garibaldi, anche temporanea nell’arco della giornata, per consentire la riattivazione dell’attività commerciale.

Non credo sia tra le azioni fattibili. Anzi, se Corso Garibaldi non fosse già stato dichiarato isola pedonale dovremmo farlo ora. Realtà di altre città dimostrano anzi che l’isola pedonale porta maggiore affluenza di passanti e possibili compratori. Si pensi, con le dovute differenze, a Via Condotti a Roma o Via Toledo a Napoli, vie pedonali decisamente più lunghe, ma molto frequentate.

Crede che i saldi possano dare una mano al commercio?

Il saldo è scomparso. Aveva motivo di esistere quando esistevano solo negozi singoli. Si aspettava che il tale articolo andasse in saldo per procacciarselo. Ma nell’attuale realtà di Benevento, dove l’80% di negozi è in franchising, con promozioni a vario titolo per tutto l’anno, il saldo lo aspetta un numero di negozi davvero esiguo e un numero di consumatori forse ancora inferiore.

Si sente di suggerire idee progettuali al riguardo alle istituzioni?

Abbiamo fatto di più. In periodo di campagna elettorale abbiamo illustrato a tutti i candidati sindaci alcune proposte per riattivare Corso Garibaldi rispetto al commercio. In realtà non c’è bisogno di inventarsi nulla, ma solo di mutuare idee vincenti da città che ci hanno provato con successo.

Ce ne illustri qualcuna

Partiamo dal dato secondo cui il 60-70% dei soldi per gli acquisti dei cittadini di Benevento è speso fuori città. Presto diventeremo una città fantasma se non corriamo ai ripari. La nostra proposta è di riattivare i beni demaniali del centro, attualmente in disuso, per ripristinare centri di servizio alla persona e finanziari. Tutti delocalizzati. Si pensi ad esempio al vecchio Ufficio Anagrafe. Non c’è inoltre un solo ufficio postale lungo Corso Garibaldi. Se non c’è movimento di persone non c’è commercio. Logico che i negozianti guardino al saldo solo come un modo per recuperare il credito investito. A Bologna era stato fatto un esperimento di delocalizzazione, ma presto l’amministrazione è ritornata sui propri passi intuendo prima che fosse troppo tardi lo scotto che il commercio locale stava per pagare.

Sonia Caputo

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