Sequestro Ital Print Srl. Nota di rettifica del legale difensore dell'azienda

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Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Benevento ha eseguito un sequestro conservativo di beni per 8,3milioni di euro disposto dalla Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania su richiesta della Procura Regionale di Napoli. La notizia è stata divulgata dalla Guardia di Finanza alla stampa locale.
Ci è giunta in redazione una nota di rettifica da parte del legale della ItalPrint srl, che riceviamo e pubblichiamo:


“In relazione all’articolo comparso sulla Vs. Testata, intitolato: “Italprint, la Finanza sequestra beni per oltre 8 milioni di euro”, basilari esigenze di verità e trasparenza impongono una serie di precisazioni che mirano, in primis, alla tutela dell’immagine della azienda Ital Print srl da me difesa. Soprassedendo ad ogni polemica –estranea al modus operandi di questo difensore- ed attinente al ruolo della GdF nella vicenda sottoposta al vaglio della Corte contabile partenopea (che è stato quello di mero notificatore di un provvedimento cautelare assunto aliunde), preme invece porre all’attenzione di codesta redazione alcuni punti riguardanti il merito della vicenda.
In particolare:
1. Il procedimento contabile, allo stato, non è ancora entrato nella fase di merito e, dunque, la Corte dei Conti non ha ancora avviato il procedimento contenzioso finalizzato all’accertamento del diritto alla pretesa risarcitoria avanzata dalla P.A. nei confronti di Ital print srl. Il provvedimento cui si fa menzione nel vs. articolo, è un mero provvedimento cautelare, suscettibile di conferma, revoca e/o declaratoria di inefficacia solo all’esito del giudizio di cognizione contabile (allo stato, come detto, neppure iniziato) e, dunque, solo con sentenza di “merito”.
2. In relazione alla fattispecie dell’incendio, appare inopportuno dare per scontato che lo stesso sia di natura dolosa e che, addirittura, esso sia riferibile ad organi della Ital Print srl. La difesa di Ital Print srl è fortemente impegnata e fiduciosa di dimostrare che nessuna responsabilità dolosa nella causazione dell’evento sia ascrivibile a chicchessia cosicchè, nel rispetto del diritto di difesa dei soggetti coinvolti e nel sacrosanto rispetto per il diritto/dovere di cronaca di codesta testata, è doveroso riportare con serenità ed oggettività i fatti “allo stato dell’arte”, rifuggendo da clamori e scoop sensazionalistici che, sovente, si trasformano in sentenze di condanna “morale” inappellabili e lontani dalla reale dinamica delle cose.
Se vige, come ancora pare, nel nostro sistema democratico, la “presunzione” di innocenza fino all’esperimento di ogni grado di giudizio, equilibrio pretende che agli organi di stampa vengano affidate informazioni e notizie corrette e prive di logica partigiana".
Avv. Fulvio Dello Iacovo



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