Vertenza CMR. Maglione replica a Belfiore, i sindacati 'sorpresi' dal deputato M5S

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I sindacati: "Siamo rimasti sorpresi dalle dichiarazioni del deputato Maglione".

“Al Centro Medico Erre di Sant'Agata de' Goti il tempo stringe per il salvataggio dei 50 posti dei lavoratori che risultano in sovrannumero rispetto al concordato preventivo che garantirà il passaggio della struttura ai nuovi proprietari”.

A dirlo, il segretario della Uil Fpl, Giovanni De Luca e il rappresentante Sanità della Fp Cgil, Pompeo Taddeo che tornano a parlare della vertenza del CMR di Sant'Agata de'Goti

“'Nei giorni scorsi – hanno aggiunto – abbiamo raggiunto un accordo rispetto a un contratto di somministrazione che rappresenta l'ultima possibilità per salvare i 50 posti di lavoro. Un contratto che purtroppo comporta dei sacrifici da parte dei dipendenti, ma rappresenta una concreta possibilità per rilanciare l'azienda e salvaguardare i livelli occupazionali. Sappiamo che il personale del Centro Medico Erre – continuano i rappresentanti di FP Cgil e Uil Fpl – già in passato ha dovuto sopportare dei sacrifici, ma dobbiamo essere concreti per raggiungere un risultato positivo per esso. Il contratto di prossimità dovrà essere valutato dai dipendenti e il suo destino dipende esclusivamente dalla loro scelta. Eppure, nonostante ogni passaggio sia connotato dalla massima trasparenza, va anche registrato il commento, non positivo, da parte del deputato del Movimento 5 Stelle, Pasquale Maglione sull'impegno delle forze sindacali”.

Pasquale Maglione, deputato sannita del Movimento 5 Stelle, nei giorni scorsi chiedeva un incontro ai vertici della Neuromed ed in una nota di diceva “preoccupato” per alcune scelte(Leggi QUI). La replica al deputato era giunta da Paola Belfiore amministratore delegato del CMR che aveva voluto confermare anche la piena disponibilità dei vertici della struttura a qualsiasi chiarimento(Leggi QUI). Maglione, in una nova nota, ribadiva l’invito all’incontro “per un confronto sulla situazione lavorativa dei 40 dipendenti raggiunti da contestazioni disciplinari” e invitava l’amministratore delegato del CMR a “rileggere le dichiarazioni: mai fatta menzione nel mio intervento dei 50 dipendenti il cui destino è legato al concordato preventivo in corso”. Il deputato aggiungeva: “Nelle mie recenti dichiarazioni ho esplicitamente invitato la società entrante a un incontro formale, per trovare una quadra a una situazione che rischia di compromettere il livello occupazionale, già precario, del nostro territorio. Spiace constatare che a una richiesta di chiarimento, sia seguita una nota confusa che non solo ha distorto il senso delle mie parole, ma non ha apportato né informazioni utili per il destino dei lavoratori, né ha elargito chiarimenti sui provvedimenti disciplinari. Certamente, la nostra sollecitazione a mezzo stampa ha sortito l’effetto di richiamare l’attenzione della società e spero che a questo segua anche la possibilità del richiesto confronto”.

Sulla sottoscrizione del contratto di prossimità da parte di 3 sindacati confederali, Maglione commentava: “Ne prendiamo atto ma ricordiamo che occorre la ratifica della metà dei dipendenti per poter essere applicato. Ciò sembrerebbe molto lontano dalla realtà sembrerebbe infatti che alcuni punti, in particolare quelli relativi alle malattie e ai diritti acquisiti, siano in contrasto con quanto stabilito dalla legge. Ma anche su questo aspetto, avremmo modo di andare a fondo. Auspichiamo che al più presto la retorica da giubilo, venga sostituita da una seria volontà di dialogo con le parti in causa di una vicenda che, purtroppo, ha già determinato ben due licenziamenti”.

Proprio i sindacati hanno poi replicato a Maglione. “Siamo rimasti sorpresi dalle dichiarazioni del deputato Maglione – continuano De Luca e Taddeo – Forse non si è reso conto che il contratto di prossimità rappresenta l'unico modo per salvare i posti di lavoro dei dipendenti del CMR. Da sindacalisti possiamo solo dirgli che già salvare un posto di lavoro è un successo, figuriamoci 50. Il rischio è che interventi come quelli del Portavoce sannita del Movimento 5 Stelle possano sollevare incomprensioni che potrebbero essere deleterie per il futuro dei lavoratori. Non è più il momento per propagande o per fare campagne elettorali – continuano i rappresentanti sindacali – Giacchè il signor Maglione invoca a gran voce un incontro coi vertici aziendali potrebbe anche spendere un po' di tempo per dialogare con i sindacati. Gli racconteremmo delle battaglie che sono state compiute al Centro Medico Erre per i diritti dei lavoratori. Delle iniziative compiute quando gli stipendi tardavano di 15 mesi oppure di quando i dipendenti non avevano neppure la benzina per recarsi in sede a coprire i propri turni”.

E concludono: “Adesso, invece, si registrano prese di posizione, spesso a mezzo stampa, anche energiche. Ancora gli racconteremmo di quando siamo saliti sul tetto della sede per protestare insieme al personale. Ci sembra che affacciandoci giù non abbiamo notato il deputato del Movimento 5 Stelle tra la gente a manifestare la sua solidarietà. Probabilmente era impegnato in altre faccende. Adesso invece registriamo la sua attenzione e la cosa ci fa piacere. L'attenzione, però può essere utile ai lavoratori solo se accompagnata a una precisa e attenta conoscenza della realtà storica del CMR. Conoscenza alla quale le organizzazioni sindacali potranno sicuramente”. 



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